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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 08:10.

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Una strada può essere quella delle reti d'imprese. «Ne abbiamo costituita una nel settore dell'energia. I primi risultati, concettuali e formativi, sono molto incoraggianti. Vedremo se arriveranno anche gli ordini».
Per Ernesto Pirovano, amministratore della Trattamenti Termici Nervianesi, alle porte di Milano, il problema più importante è il costo dell'energia. «La mia azienda spende 8,5 milioni di euro all'anno per il fabbisogno energetico. Basterebbe portare il costo dell'energia ai livelli francesi, inferiori del 30% ai nostri, per liberare 2,5 milioni di euro che potrebbero essere destinati a nuovi investimenti. Sa quanti posti di lavoro si creerebbero?».
Si, ma come fa a ridurre in un colpo solo di un terzo i prezzi dell'energia? Pirovano non si fa cogliere impreparato e ha la soluzione pronta, su un foglio, quasi fosse un comunicato stampa: in cima la notizia sull'utile netto dell'Eni nel 2012 e sotto i conti. «Con uno sconto del 30% l'Eni guadagnerebbe comunque 4,8 miliardi anziché 6,86 e avremmo un prezzo pari a quello dei concorrenti europei». Il problema è reale e lo sentono in tanti, conferma Umberto Cabini di Cremona. La ricetta forse troppo semplice. Pirovano solleva anche un'altra questione che sta molto a cuore a chi opera nella metallurgia: la formazione scolastica professionale. «Questa è la vera chiave del miracolo tedesco. Bisogna trovare il modo di collegare il sistema scolastico al mondo produttivo». Un legame che comporta «l'apertura delle aziende anche verso le università» concorda Gianluigi Viscardi della Cosberg, azienda meccatronica che esporta l'80% del fatturato.
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Le attese più forti MENO TASSE
Investire in azienda deve essere redditizio dei BTp
Si chiede non tanto la riduzione del carico fiscale complessivo, ma sgravi fiscali sugli utili reinvestiti in azienda o utilizzati per rafforzare il capitale.
SEMPLIFICAZIONI
Meno burocrazia
per liberare risorse
Gli adempimenti chiesti dalle amministrazioni pubbliche sono spesso inutili duplicazioni di comunicazioni di dati che gli uffici hanno già nei loro archivi.
COSTI DELL'ENERGIA
I prezzi più alti della Ue. L'Italia è il paese dell'Unione europea in cui l'energia costa di più. Non solo per la dipendenza dall'estero ma anche per il peso del fisco. Ridurre questi costi potrebbe favorire per gli investimenti.
AGGREGAZIONI
Azioni di politica industriale
per la crescita delle imprese
Nel mercato globale le piccole dimensioni delle imprese italiane costituisce un limite. Incentivi fiscali aiuterebbero anche superare le resistenze di molte imprese familiari.
SCUOLA E UNIVERSITA'
Aprire scuola e le università al mondo produttivo
Il futuro del manifatturiero dipende anche dalla capacità di dialogo tra il sistema scolastico e il mondo delle imprese. Un ruolo importante spetta anche alle famiglie
ACCESSO AL CREDITO
Basi nuove nel rapporto
con le banche
Le tensioni creditizie restano in cima alle preoccupazioni delle imprese.La richiesta è il superamento della logica del rating e una valutazione più ampia del merito di credito

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