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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 06:40.

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MILANO
Contributivo per tutti e solidarietà tra gli enti della previdenza privati. Sono le due parole d'ordine per le casse professionali emerse dal convegno «TuttoPensioni» che «Il Sole 24 Ore», insieme con ministero del Lavoro e Inps, ha dedicato ieri alla riforma Fornero.
Nella tavola rotonda che ha aperto il convegno tra i politici ha tenuto banco l'agenda prossima delle Casse private, insieme alla consapevolezza che la previdenza viaggia con lo sviluppo e il lavoro, altrimenti nel salvadanai delle pensioni rischiamo di trovare alla fine meno soldi di quanti abbiamo messo.
«I professionisti - ha premesso Antonino Lo Presti, vice presidente della Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali – sono l'unica categoria in Italia che non si è mai vista regalare nulla dal punto di vista previdenziale. Tuttavia, oggi tutte le Casse hanno problemi a certificare la sostenibilità a 50 anni» richiesta dal decreto «Salva-Italia».
Il Parlamento è al lavoro sulla possibilità di mettere nero su bianco la rilevanza dei patrimoni ai fini delle risultanze dei bilanci attuariali, che il decreto «Salva-Italia» ha «escluso in modo troppo rigido» secondo il vicepresidente della commissione Lavoro della Camera Giuliano Cazzola. Tuttavia, anche questo correttivo – su cui nelle scorse settimane si è registrata l'apertura del ministro del Lavoro, Elsa Fornero – non basta per garantire l'equilibrio a 50 anni, che deve essere dimostrato entro il 30 settembre.
La prospettiva di un passaggio generalizzato al sistema contributivo, secondo l'analisi di Lo Presti, diventa «inevitabile». Per altro, molti passi nella direzione della sostenibilità sono già stati compiuti dalle Casse; fra gli esempi virtuosi – citati durante il convegno – il sistema pro rata previsto, dal 2004, dai dottori commercialisti.
La norma contenuta nel decreto 201/2011 che impone alla Casse la verifica della sostenibilità a 50 anni e l'adozione di riforme per garantire l'equilibrio dei conti ha come contraltare in caso di inadempienza – per impossibilità nel centrare l'obiettivo o per inazione – il passaggio al contributivo prorata dal 2012 e un contributo biennale di solidarietà per i pensionati (l'1%).
Su quali saranno i canoni del contributivo la legge tace. È verosimile che si guardi al sistema applicato nella previdenza pubblica, con aliquote contributive ad hoc, visto che è impensabile adottare il 33% versato complessivamente da dipendenti e datori di lavoro. La legge non dice neppure che cosa succederebbe se qualche Cassa che già adotta il contributivo si ritrovasse a non rispettare i parametri di sostenibilità.

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