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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 06:38.

LA STIMA

5,3 milioni
Rapporti attivati
Nel primo semestre 2011 sono stati attivati 5 milioni 325mila rapporti di lavoro dipendente o parasubordinato (secondo il Rapporto sulla coesione sociale del ministero del Lavoro, Inps e Istat)
76,3%
Contratti flessibili
Degli oltre 5 milioni di rapporti avviati nel primo semestre 2011 quasi otto su dieci sono stipulati sotto forma di accordi a termine o collaborazioni
La mappa dei cambiamenti
Il quadro degli interventi
Otto tipologie contrattuali nel mirino della riforma del lavoro, dall'apprendistato alla collaborazione a progetto. Otto formule da rivedere per rendere più «dinamico» il mercato. E allo stesso tempo per dare un po' di fiato alle fasce svantaggiate, a cominciare proprio dai giovani. Il tutto, naturalmente, senza perdere di vista gli abusi.
Questa dinamicità la si ottiene, questa la ricetta del Governo Monti, riportando equilibrio nelle varie convenienze. Oggi il mercato del lavoro sembra confinato a due tipologie: la collaborazione a progetto e il contratto a tempo determinato, che prestano il fianco anche a pratiche scorrette. Il tutto insieme agli altri interventi previsti sulla flessibilità in uscita
Ispezioni e sanzioni
Un ruolo importante, in questo contesto, è assegnato all'attività ispettiva che deve essere più mirata ed efficace. Il tutto insieme a una profonda rivisitazione dell'apparato sanzionatorio
APPRENDISTATO
COSA CAMBIA
Si intende condizionare la facoltà di assumere apprendisti alla circostanza che il datore di lavoro abbia confermato una determinata quota di precedenti apprendistati. Inoltre, l'apprendistato dovrà avere una durata minima (contemplando anche l'ipotesi «a termine» per le attività stagionali). Il tutore, obbligatorio, sostituirà il referente. Finché non sarà operativo il libretto formativo, la registrazione della formazione è sostituita da apposita dichiarazione del datore
159.750
L'OBIETTIVO
Il contratto di apprendistato, articolato nelle diverse tipologie previste, dovrebbe diventare il canale privilegiato per l'accesso dei giovani al mondo del lavoro. In tale prospettiva, le modifiche normative che sono state proposte si muovono nello spirito dell'aggiornamento al Testo unico Sacconi dello scorso settembre. Gli interventi ipotizzati puntualizzano diversi aspetti di questa forma contrattuale, introducendo alcuni vincoli

ALTO
TEMPO DETERMINATO
COSA CAMBIA
Ci si avvia verso l'aumento dei costi contributivi per questa forma contrattuale. Il maggior onere servirà a finanziare la nuova assicurazione sociale (Aspi). Possibile il recupero della maggiorazione in caso di successiva assunzione a tempo indeterminato. Incrementato il periodo di tempo che deve trascorrere tra due contratti a termine. Si ipotizza, inoltre, di eliminare l'impugnazione stragiudiziale entro 60 giorni dalla cessazione dello stesso

3.605.025
L'OBIETTIVO
Intento delle misure in cantiere è disincentivare l'uso del contratto a tempo determinato aumentandone il costo contributivo e limitare il fenomeno della successione abusiva dei contratti a termine. Si vuole anche ridurre il contenzioso relativo alla trasformazione di tali contratti in rapporti a tempo indeterminato, ribadendo la validità dell'indennità onnicomprensiva prevista dalla legge 183/2010
MEDIO
PART-TIME
COSA CAMBIA
Il contratto di lavoro a tempo parziale è caratterizzato da una riduzione dell'orario rispetto a quello ordinario, generalmente di 40 ore settimanali.
Il Governo prevede di istituire l'obbligo di comunicazione amministrativa di ogni variazione di orario attuata in applicazione di clausole elastiche o flessibili nell'ambito del part time verticale o misto. La comunicazione dovrà essere contestuale al preavviso da fornire al singolo lavoratore

2.714.000
L'OBIETTIVO
L'obiettivo è ridurre gli abusi di questa forma contrattuale, che normalmente è uno strumento di flessibilità per le aziende. Il fenomeno del ricorso al part time quale copertura di utilizzazioni irregolari di lavoratori riguarda maggiormente il part time misto, quello in cui c'è un mix di part time orizzontale (il lavoratore lavora tutti i giorni a orario ridotto) e verticale (il lavoratore lavora a tempo pieno, ma solo in alcuni giorni della settimana, del mese, o dell'anno)

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