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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 16:17.

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Una fotografia scattata ieri e pubblicata su Internet ritrae una manifestante davanti al Palazzo Chigi che indossa una maglietta con la scritta 'Fornero al cimitero'. La bionda signora è abbracciata da Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, già ministro della Giustizia. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero prende carta e penna e commenta: «Provo profondo disgusto e sdegno e denuncio l'irresponsabilità di simili comportamenti e non soltanto perché mi trovo a essere l'oggetto di questi slogan. Un Paese come l'Italia merita politici in grado di interpretare e guidare con equilibrio e senso dello Stato le istanze dei cittadini. Penso che un ex membro del Parlamento italiano non sia legittimato a parlare di "norme di civiltà" quando adotta simili comportamenti. L'ex deputato ritratto in quella fotografia - aggiunge Fornero - di certo non era degno di nessuno dei ruoli pubblici ricoperti».

Le norme richiamate sono quelle relative all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che il Governo intende modificare. Fornero parla di «sorriso partecipe e compiaciuto» offerto da Diliberto ai fotografi. Una prima giustificazione di Diliberto: tutto è avvenuto a sua insaputa. «Vorrei tranquillizzare tutti. Ieri la foto in questione, durante il presidio per l'articolo 18, è stata fatta perché la figlia di quella lavoratrice ha dato un esame all'università (Diliberto insegna diritto romano a La Sapienza) con me e ha preso 30». Conclusione: «È ovvio che non mi ero accorto della maglietta e me ne dispiaccio».

In serata replica più aggressiva alla Zanzara su Radio 24: «La Fornero mi sembra un po' nervosa. Il fatto che la Cgil non abbia firmato l'accordo sul lavoro la innervosisce e alza il tiro su argomenti come quello della maglietta per non parlare delle misure del governo. Dovrebbe essere lei a chiedermi scusa per le parole che ha usato su di me». Il segretario ha aggiunto: «Fornero è intervenuta prima di quello che io ho dichiarato. Se io fossi stato la Fornero avrei fatto almeno una telefonata per accertarmi della realtà dei fatti prima di fare certe dichiarazioni. Io non ho nulla di cui scusarmi, non indossavo la maglietta».

La polemica è proseguita su toni aspri in serata. Post su Facebook di Roberto Maroni. «Anche con Marco Biagi - ha commentato l'ex ministro leghista - era cominciata così, con una sinistra intollerante che in piazza istigava all'odio e alla violenza. Diliberto si scusa (?), ma solo dopo essere stato preso con le mani nel sacco. A proposito di cattivi maestri...».

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