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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 06:38.

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PART TIME
È una forma di svolgimento del lavoro subordinato. L'orario viene concordato tra lavoratore e impresa; le parti possono accordarsi per aumentare l'orario per un certo periodo (clausola elastica) o spostarne la collocazione (clausola flessibile). La disciplina resta invariata, ma si propone di introdurre un obbligo di comunicazione alla Direzione provinciale del Lavoro, nei casi in cui il datore intenda avvalersi di tali clausole.
PARTITE IVA
Chi svolge un lavoro autonomo non è soggetto alle regole del lavoro subordinato e viene pagato mediante la presentazione di una semplice fattura. Nella categoria rientrano artigiani, professionisti e molti lavoratori subordinati irregolari che non sono realmente autonomi, ma svolgono le proprie prestazioni per un solo committente. Per colpire questi abusi, il Governo vuole introdurre una presunzione di subordinazione, per i rapporti che durano più di 6 mesi, qualora un singolo committente garantisca almeno il 75% dei corrispettivi e utilizzi le postazioni del datore. Si ipotizza la stabilizzazione con il recupero dei contributi o una sanzione di importo paragonabile.
PENSIONAMENTI ANTICIPATI
Dal 1° gennaio 2012 sono cambiate le regole per la pensione: il sistema contributivo è stato esteso a tutti, soglia di vecchiaia subito a 66 anni per gli uomini (a 67 nel 2012 al netto degli agganci alla speranza di vita), a 62 anni per le donne per poi arrivare progressivamente a 66 anni nel 2018. Stop alla rivalutazione degli assegni sopra i 1.400 euro. L'attuale meccanismo di uscita anticipata dal lavoro dovrebbe scomparire.
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STABILIZZAZIONE
La nuova normativa prevede un premio di stabilizzazione per le aziende che assumono a tempo indeterminato i precari. L'obiettivo è dare più certezze ai giovani. In ingresso, la riforma punta a rendere più oneroso il costo contributivo dei contratti a termine. L'incremento (che servirà a finanziare l'Aspi) verrà eventualmente recuperato dall'impresa (il cosiddetto "premio di stabilizzazione") se il contratto, giunto al termine, sarà convertito in un rapporto a tempo indeterminato. La maggiorazione non opererà per alcune causali di rapporto a tempo determinato, come per esempio i contratti conclusi per ragioni sostituive.
SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
L'indennità di disoccupazione è una prestazione che spetta ai dipendenti licenziati per ragioni indipendenti alla loro volontà. Per usufruirne il lavoratore deve possedere una serie di requisiti (tra l'altro, almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente il licenziamento; un contributo settimanale antecedente il biennio stesso). Gli apprendisti devono invece avere tre mesi di servizio presso l'azienda. Il Governo punta a sostituire le indennità di mobilità, di disoccupazione per apprendisti, l'una tantum per i Co.co.pro e altre indennità similari con l'Aspi.

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