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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2012 alle ore 18:56.

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«Non c'è un allarme sorbitolo in Italia e non ci sono ragioni per un allarme sanitario generalizzato concernente i prodotti che ne fanno uso». L'invito alla cautela in merito alla vicenda che è costata la vita alla giovane donna di Barletta sottoposta a test alimentari in un centro sanitario privato e dopo lo stop alla vendita a livello mondiale deciso da eBay è arrivato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi: in una nota audio il ministro ha invitato comunque ad astenersi dall'acquisto di farmaci online (vietati nel nostro Paese) e confermato la massima vigilanza sulla questione in attesa della relazione dell'assessorato alla sanità pugliese sulle attività del laboratorio coinvolto nella vicenda.

Le novità dall'Europa
Dal punto di vista normativo la siuazione in ambito europeo risulta ancora fortemente eterogenea: la vendita dei farmaci online è stata regolamenta da tempo solo in Paesi come l'Inghilterra, la Germania e l'Olanda, dove è possibile acquistare qualsiasi tipo di prodotto grazie alla verifica della ricetta on line da parte di farmacie autorizzate alla gestione del servizio.
Ma le farmacie on line sono comunque destinare a diventare una realtà regolamentata in tutta Europa: la normativa di riferimento è stata approvata nel febbraio del 2011 e dovrà essere recepita in tutti gli Stati membro entro 18 mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta europea. Le farmacie online dovranno ottenere un'autorizzazione speciale a fornire medicinali al pubblico via Internet per poter operare. I siti dovranno dotarsi di un logo comune, riconoscibile in tutta l'Ue, per aiutare il pubblico a individuare le farmacie autorizzate. Tutte le farmacie online con autorizzazione saranno collegate a un sito centrale, a livello di Stato membro. I diversi siti web nazionali saranno a loro volta collegati a un sito web europeo. I cittadini dovranno inoltre essere informati dei rischi connessi all'acquisto di farmaci via Internet. La normativa prevede infine l'introduzione di codici di sicurezza per per garantire l'autenticità e l'identificazione delle singole confezioni, nonché per verificare se l'imballaggio esterno sia stato manomesso.

Studio Usa: solo 246 farmacie online legali su oltre 40mila attive
A confermare la gravità e l'incremento a livello mondiale della diffusione di farmaci contraffatti o illegali sono in particolare i dati provenienti dall'ente statunitense LegitScript, l'unico servizio di verifica e controllo delle farmacie online riconosciuto ufficialmente dalle federazioni dei farmacisti: secondo i dati più recenti, su 227.792 farmacie online monitorate, di cui 40.238 attive, solo 246 (0,6%) è risultato legale, ovvero: rispondono a standard fissati dalle autorità competenti, dichiarano ubicazione e identità dell'esercizio, vendono farmaci sottoposti ai regolari controlli di legge, richiedono valide prescrizioni mediche, rispettano la disciplina in materia di privacy. i dettami sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti. Dalla rilevazione emerge, dunque, una realtà di 40mila farmacie false o illegali: nel 96,8% dei casi (38.947 siti esaminati) si tratta di iniziative che hanno come obiettivo la semplice truffa informatica, anche se non mancano quelle pronte a distribuire prodotti non conformi agli standard vigenti. Da una recente indagine realizzata dall'Aifa in collaborazione con l'Oms su farmacie estere accessibili dall'Italia è emerso che oltre il 50% dei farmaci messi a disposizione nel web è contraffatto.

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