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Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2012 alle ore 12:26.

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I prezzi della benzina in Italia hanno avuto nell'ultimo anno il balzo più consistente nel mondo. Questo per effetto di un aumento medio superiore al 18% registrato dal costo dei carburanti al distributore su cui la Guardia di finanza ha avviato un'indagine. Al secondo posto della "classifica nera della benzina" l'Ungheria (aumento superiore al 17%). Terzo gradino del podio alla Polonia (+14%). Mentre la Francia marcia in controtendenza con i costi alla pompa leggermente diminuiti nel confronto a 12 mesi. Ignorando, forse per ragioni elettorali (in primavera ci sono elezioni presidenziali) l'aumento del prezzo del petrolio, volato del 15% nell'ultimo anno con il Brent londinese oltre 125 dollari al barile e il Wti di New York intorno ai 106.

Lo rivela una ricerca che ha incrociato i dati febbraio 2012 su febbraio 2011 dell'Automobile Association e dell'Australian institute of petroleum, pubblicata dall' Economist. Il confronto percentuale è calcolato sulle valute locali mentre il prezzo finale della benzina è espresso in dollari, in modo tale da ottenere un confronto efficacemente ponderabile.

Dove la benzina costa di più
Confronto che permette di stilare una classifica nella classifica: ovvero quella dei Paesi dove la benzina è più cara al mondo. In questo caso l'Italia, con un costo medio di 2,3 dollari al litro, scivola al terzo posto, preceduta da Paesi Bassi (2,32 dollari al litro) e Norvegia (2,58). Gli Stati Uniti, nonostante un aumento dei prezzi del 12% registrato negli ultimi 12 mesi, sono all'ultimo posto con un costo medio al litro dei carburanti di 0,93 dollari al litro (4 dollari a gallone). Sono l'unico Paese a posizionarsi sotto la soglia di 1 dollaro. Nel vicino Canada rifornire la propria auto di carburante costa in media 1,39 dollari al litro. Mentre sono molti i Paesi che, come Italia, Olanda e Norvegia viaggiano oltre la soglia dei 2 dollari: Grecia (2,27), Danimarca (2,24), Svezia e Belgio (2,21), Portogallo (2,12), Finlandia (2,11), Francia (2,1) Irlanda (2,08) , Gran Bretagna (2,12). Prezzi alle stelle anche in Germania (2,04) e Giappone (2).

Italia, punte a 2 euro al litro
Uscendo dal confronto in dollari e tornando ai prezzi in euro (guarda il cambio euro/dollaro) i prezzi raccomandati sulla rete carburanti - secondo il monitoraggio di quotidianoenergia.it - hanno toccato oggi punte a 1,998 euro al litro nelle Marche anche se, dal primo aprile, la riduzione dell'addizionale regionale allontanerà la soglia dei 2 euro lasciando probabilmente il testimone a Liguria e Toscana dove ora, sempre per via del caro accise, siamo a 1,965). Nel dettaglio, i prezzi raccomandati hanno messo a segno aumenti per Eni (benzina +0,5 centesimi e diesel +0,4), Tamoil (+0,5 solo sulla benzina), TotalErg (+0,5 ancora sulla sola "verde") come pure Esso (+0,4). Da segnalare, sempre sul territorio, i prezzi in salita anche per le no-logo che risentono dei recenti rialzi delle quotazioni internazionali. Le altre punte evidenziano per il diesel 1,821 euro/litro e per il gpl 0,911, entrambe al Sud. Quotazioni medie nazionali invece a 1,883 per la benzina, 1,783 per il diesel e 0,883 per il gpl.

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