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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2012 alle ore 18:17.

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(corbis)(corbis)

Ricevere email attraverso i cellulari Blackberry soltanto da mezz'ora prima di iniziare l'orario lavorativo. E fino a mezz'ora dopo. Nessuna distribuzione della posta elettronica nei restanti periodi della giornata. È la politica adottata da Volkswagen per i suoi dipendenti in alcuni stabilimenti tedeschi, contrattualizzati mediante contrattazione collettiva. In Germania altri seguono esempi simili. Il colosso delle telecomunicazioni Deutsche Telekom chiede al suo staff di segnalare quali sono i momenti di non reperibilità per evitare richieste attraverso email o telefonate in qualsiasi momento. L'amministratore delegato di Henkel, Kasper Rorsted, ha promesso un'intera settimana senza essere raggiunti con il Blackberry tra le ferie natalizie e Capodanno, riservata al management. A patto che, però, non siano in corso emergenze.

Da tempo sono un'abitudine i venerdì liberi da posta elettronica (o "email free Friday", in lingua inglese). L'ipotesi è che la riduzione dei messaggi faciliti la preparazione di programmi per la settimana successiva, o sia utile per incontri faccia a faccia tra i dipendenti. In Galles, ad esempio, il gruppo Rhondda Cynon Taff Homes gestisce 11mila abitazioni e ha incluso nella sua policy aziendale gli "email free Friday" per incoraggiare lo scambio di informazioni diretto tra i dipendenti. Non si tratta di una pratica recente: in Gran Bretagna Nestlé Rowntree aveva sperimentato i venerdi liberi da email nei primi anni Duemila.

Durante l'ultima indagine sulla qualità della vita dell'Organizzazione per sviluppo e la cooperazione economica (Ocse), "Better life index", la Danimarca era tra le prime nella classifica delle nazioni: consente la flessibilità nei tempi di lavoro tra casa e ufficio. Ma non sempre si tratta di una strada condivisa. Chrome è un software per navigare su internet. A progettare una parte del suo motore interno è stato un gruppo di informatici danesi guidato da Lars Bark: aveva lavorato con Google, ma era ritornato nella sua nazione di origine. Era critico verso la competitività degli Stati Uniti e sosteneva che, invece, concludere le comunicazioni lavorative alla fine della giornata in ufficio migliorasse la qualità dei risultati, con un orario dalle 7-8 del mattino fino alle 6-7 di sera. Nessuna email dopo. Inoltre è una tradizione il 20% di tempo libero per gli ingegneri di Google da dedicare a progetti creativi fuori dai compiti abituali. Ha aiutato lo sviluppo di iniziative decisive, come la posta elettronica Gmail o l'aggregatore di notizie Reader.

Alcune aziende puntano a diventare libere da email. Ma non significa abolire le comunicazioni: vengono sostituite da strumenti alternativi, come le chat o i social network. Atos è una società informatica francese: ha conquistato le prime pagine dei quotidiani quando il suo amministratore delegato, Thierry Breton, ha annunciato di aver chiesto ai dipendenti di annullare l'uso dei messaggi di posta elettronica interni entro la prima metà del 2013 e di preferire, invece, instant messaging, reti sociali online, wiki. Secondo l'azienda per l'anno prossimo più della metà degli scambi di informazione nel perimetro aziendale deriverà da aggiornamenti o modifiche di dati già esistenti.

Un recente sondaggio di Ipsos stima che l'85% degli utenti di internet adopera la posta elettronica e il 62% sceglie i social network per inviare testi. La società californiana di consulenza Radicati Group prevede che tra due anni gli account di email aumenteranno a 3,8 miliardi: un quarto saranno ad uso aziendale.

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