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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2012 alle ore 18:06.

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Ai nostalgici del DOS il comando "format Internet:" può fare sorridere ma non è dello stesso avviso Jillian Mayer, artista che con il progetto Erasey Page, invita gli utenti a riprendere in mano la propria vita reale rinunciando a quella virtuale.

La giovane artista, in collaborazione con Eric Cade Schoenborn, grazie a questa parodia, vuole sottolineare come sempre meno persone sono disposte a rinunciare ai social network e sfida i temerari ad utilizzare il sito web appositamente creato (e attivo dal prossimo 6 aprile) sul quale, chi vorrà, potrà digitare l'URL che intende cancellare dalla Rete. "Sei stufo di tutto ciò che termina in dot com?", chiede Jillian, "puoi vivere senza una tastiera?". Sono queste le tag-line con cui, sempre dal 6 aprile, il progetto verrà esposto anche al Bass Museum di Miami.

Più che una boutade dal sapore rivoluzionario, le intenzioni della giovane artista americana, sono quelle di spargere un humus sui quali gli internauti potranno far crescere ciò che desiderano: discorsi sulla privacy (secondo molti continuamente violata), pensieri sulla reale necessità di spendere ogni giorno diverse ore navigando sulle piattaforme social. L'aspetto più interessante resta senza dubbio quello legato alle reali intenzioni degli utenti che possono scegliere l'auto ostracismo oppure fare spallucce. La domanda è semplice: siamo davvero disposti anche solo a provare? L'azione del sito non è ovviamente definitiva e si ripropone di avere un impatto puramente psicologico. Niente di cui ci si possa pentire o di irreversibile. Probabilmente nulla più di una promessa condivisa che potrebbe suonare più o meno così: "con Erasey Page potrai restare in contatto con i tuoi amici, vivere meglio e molto più intensamente i tuoi rapporti". Non suona nuovo, vero? Se vale per le piattaforme sociali dovrebbe valere, a maggior ragione, per la vita reale.

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