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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 18:50.

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Trenta giorni dopo la sua città, Bologna che non se ne sa separare, lo rende immortale con la sua musica. Da oggi alle 18, infatti, in via D'Azeglio, la strada che si affaccia su piazza Grande, dove il cantautore abitava, ogni sera alle 18 risuonerà una sua canzone. Ogni sera al tramonto, quindi, chi passerà per quella che è una delle più belle vie di Bologna sarà accompagnato dalla voce e dalle note composte da Dalla.

La prima ad essere trasmessa, questa sera, è stata "Le rondini", quello stesso brano che Marco Alemanno lesse al termine del funerale in San Petronio. Certo non la canzone più celebre di Lucio Dalla, ma evidentemente una di quelle che amava di più, o che forse meglio lo rappresentava: facile supposizione dal momento che la scelta è stata fatta dallo stesso Alemanno che accanto al cantautore ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. L'idea di questo tributo musicale è stata del consigliere comunale Pd, nonché amico dell'artista, Benedetto Zacchiroli. Un'idea che ha trovato consenso unanime sui banchi sempre divisi del consiglio e, allo stesso modo, ha trovato tutti gli sponsor pronti a finanziare i 15mila euro che servivano per installare l'impianto di amplificazione e diffusione.

Il primo tributo istituzionale a Lucio Dalla si affianca a uno meno incravattato ma altrettanto sentito: quello dei senzatetto bolognesi e della loro rivista: "Piazza Grande", che al cantautore han no dedicato un numero speciale: a firmarlo penne come quella di Roberto Roversi, Marco Travaglio e Moni Ovadia. Il titolo: "Lucio, dove vai?"

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