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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 14:59.

Nel giorno in cui la Cgil distribuisce volantini contro i licenziamenti facili davanti alle chiese e nell'attesa che si delinei con maggiore chiarezza il quadro della riforma del mercato del lavoro - è atteso per martedì un consiglio dei ministri (che potrebbe valutare già il testo finale del Ddl), in settimana dovrebbe arrivare il via libera all'articolato definitivo, quello che sarà presentato al Parlamento (eventuali modifiche potrebbero interessare il nodo dell'articolo 18) - il presidente del Senato Renato Schifani annuncia la possibilità che la riforma ottenga il via libera di palazzo Madama entro metà maggio.
L'esame del Ddl potrebbe partire dal Senato
Al suo rientro dal viaggio in Asia il premier Monti dovrà in primo luogo stabilire quando e da quale ramo del Parlamento partirà l'esame del disegno di legge. Ad oggi il Senato sarebbe davanti rispetto a Montecitorio. La proposta dovrebbe essere depositata nei prossimi giorni, prima di Pasqua.
Schifani: la maggioranza deve trovare una sintesi
La maggioranza che sostiene il Governo Monti deve sforzarsi di trovare una sintesi sulla riforma del lavoro. Perché, spiega il presidente del Senato Renato Schifani, ospite all'Intervista su Sky Tg24, «noi siamo pronti a lavorare giorno e notte, non sono i tempi ordinari del Parlamento a frenare la riforma, l'importante è che la maggioranza trovi una sintesi. Se ci fosse, il Senato è pronto ad approvare la riforma del lavoro in 30-40 giorni».
L'Europa chiede la riforma
«Sostengo il coraggio del ministro Fornero che sta portando avanti un'azione forte che ci chiede l'Europa. In Europa condividono la proposta Monti». Sui licenziamenti di tipo economico, aggiunge Schifani, occorre lavorare per una sintesi che trovi insieme le tre forze politiche che sostengono il governo.
Bagnasco (Cei): trovare soluzioni migliori
Un sollecito a trovare «soluzioni migliori» arriva anche dai vescovi. A margine della Messa della Domenica delle Palme, il presidente della Cei Bagnasco confida «che ci sarà un ulteriore approfondimento per arrivare a soluzioni migliori e il più possibile condivise».
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