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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 08:17.

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Mail inviata da Anna Ghigi al Ministro Elsa Fornero - 2 aprile 2012
Chi scrive è un'esodata di poste che non vive piu' con serenita' l'ultimo periodo della sua vita:quello della pensione non si possono non rispettare accordi sottoscritti prima del salvaitalia, non si possono penalizzare in questo modo chi ha sempre fatto onestamente il proprio lavoro per 37 anni e 3 mesi. finito l'incentivo poste, avrei dovuto prendere il primo rateo pensione nel settembre 2014, non saprò più come vivere non voglio SUSSIDI pretendo la PENSIONE che mi sono pagata e che mi spettava.

Troppo facile sanare i conti pubblici tagliando le pensioni. e' un ns diritto che non puo' essere calpestato e tra l'altro non ho chiesto io di andare via da poste, e' poste che mi ha convocata facendomi la proposta di esodo essendo vicina al requisito. gia' ero stata penalizzata dal precedente governo che con la finestra mobile e l'aspettativa di vita mi aveva allungato di 15 mesi la percezione del trattamento. non si puo' non tener conto che rimarro' lunghi anni senza reddito, la finestra mobile non faceva parte dei requisiti e la firma che ho apposto è ampiamente antecedente al vostro arrivo.

Non intendo sottostare neppure al RICATTO di opzione al sistema contributivo perche' la mia pensione, abbattuta di oltre il 40%, sarebbe di poco superiore alla sociale. sarebbe stato inutile lavorare 37 anni e 3 mesi, sacrificando me stessa e la mia famiglia. Confido sopratutto nel vostro buon senso e nella tanto inflazionata EQUITA' che ad oggi non mi e' facile individuare.
Cordialmente

RIsposta del Ministro Elsa Fornero - 2 aprile 2012
Gentile signora, capisco la sua amarezza, e forse anche la sua rabbia. Il problema generale, tuttavia, e' molto più complesso, perché i lavoratori coinvolti in questi esodi sono molti e hanno posizioni anche molto differenziate. Bisogna trovare le risorse e agire secondo principi di equità. In ogni caso, voglio ricordarle che se lei e' disposta, come afferma, ad andare in pensione con la "pensione che si e' pagata", (ossia con pensione interamente contributiva), lo può fare, a partire da 57 anni di eta'.
Cordiali saluti,
Elsa Fornero

Mail inviata da Anna Ghigi al Ministro Elsa Fornero - 2 aprile 2012
Come le ho gia' ribadito nella mia precedente non intendo rinunciare e non potrei per motivi ovviamente economici a piu' di meta' della mia pensione, sopratutto in nome di giustizia ed equita' che lei ed i suoi colleghi spesso nominate senza conoscerne il vero significato. Io, come altre migliaia di lavoratori di poste ed altre aziende che hanno praticato gli esodi incentivati, abbiamo firmato in azienda e ratificato al ministero del lavoro prima del 4/12/2011. se avessi soltanto immaginato come mi sarei venuta a trovare non avrei certo apposto la mia firma neanche sotto tortura.

Lei ha la facolta' e la responsabilita' di rivedere il decreto alla luce di queste situazioni, a dir poco drammatiche, che molti italiani e le loro famiglie stanno vivendo sulla loro pelle. Per fare cassa ci sono altre decine di soluzioni che se sono note a noi, poveri disgraziati, dovrebbero esserlo anche a voi (tetti alle pensioni d'oro, agli stipendi e liquidazioni degli amministratori pubblici e privati, riduzione ai costi della politica, eliminazione dei rimborsi elettorali, eliminazione dei finanziamenti ai giornali, soppressione delle province e di molti comuni rendendo flessibile i lavoratori che ci lavorano, ect ect)non potete in nome dell'italia distruggerne completamente la sua popolazione caricando tutto il peso del debito sulle ns gia' esili spalle. Confido in lei e nel suo operato nel voler rivedere la ns posizione e riconoscerci i diritti che avevamo al momento dei ns accordi (non sussidi che ci spingerebbero a rivolgerci alla caritas).
Cordialmente
Anna Ghigi esodata poste classe 53

Al momento, il ministro Fornero non ha risposto alla seconda mail.

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