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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 18:22.

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Con qualche ora di ritardo rispetto alle previsioni, si scioglie definitivamente il "nodo" Imu, dopo l'allarme dei caf sulle incertezze applicative legate all'acconto dell'imposta municipale sugli immobili. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno infatti dato il via libera all'atteso emendamento al decreto legge n. 16/2012 in materia di semplificazioni fiscali - concordato tra Governo e relatori – su tempi e modalità per l'incasso della "nuova Ici". Il primo acconto di giugno dell'Imu verrà quindi calcolato con le aliquote di base. «Per l'anno 2012 - recita il testo - il pagamento della prima rata dell'imposta municipale propria è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell'importo ottenuto applicando le aliquote di base e le detrazioni previste».

Modifica aliquote, Dpcm entro il 10 dicembre
L'emendamento assegna quindi al Governo, sulla base del gettito della prima rata, il compito di individuare, tramite Dpcm ed entro il prossimo 10 dicembre (oggi il termine è fissato al 31 luglio), la necessaria «modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione stabilite dal presente articolo per assicurare l'ammontare del gettito previsto per l'anno 2012». Previsto poi la possibilità che i Comuni, «entro il 30 settembre 2012 sulla base dei dati aggiornati» approvino o modifichino «il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo». Lo spostamento della scadenza, spiegano fonti di governo, ha l'obiettivo di includere nella norma i provvedimenti che debbono essere fatti per l'Imu agricola in quanto il termine per gli accatastamenti del settore è fissato al 30 novembre. È evidente che per l'Imu sulle abitazioni, sottolineano ancora fonti dell'Esecutivo, il Dpcm verrà emanato prima, per dare tempo ai Comuni poi di emanare le loro delibere entro il 30 settembre 2012.

Esenzione per i fabbricati rurali e inagibili
Un altro emendamento varato dalle commissioni prevede poi l'esenzione Imu per le unità immobiliari che risultino in parte o in toto inabitabili (parzialmente demolite, dirute, o che, in ogni caso, non producono reddito), quelle, in pratica, accatastate nella categoria F2 (fabbricati inagibili ed inabitabili. Esenzione Imu anche per i fabbricati rurali strumentali siti in tutti i Comuni montani, oggetto di un emendamento presentato da Giovanni Legnini (Pd).

Imu e anziani ospiti degli ospizi, nessuna agevolazione
Nessuna agevolazione invece per gli anziani ospiti delle case di riposo, chiamati a pagare l'Imu sulla propria abitazione: l'ipotesi di una esenzione è infatti solo oggetto di un ordine del giorno, approvato dalle Commissioni, per impegnare il Governo a valutare la situazione. Una scelta che scatena la reazione del senatore della Lega Nord e capogruppo in commissione Bilancio, Gianvittore Vaccari: «Il Governo va avanti sull'Imu agli anziani che vivono nelle case di riposo perché vuole fare cassa», spiega. Per gli anziani ricoverati in case di riposo pubbliche o private, «l'Imu diventerà un salasso senza precedenti, poiché agli immobili di loro proprietà verrà applicata l'aliquota prevista per le seconde case». Questo, conclude Vaccari in una nota, «oltre a essere immorale, andrà a pesare enormemente sulle tasche di molte famiglie che già devono pagare rette elevate». Completato l'esame degli emendamenti da parte delle commissioni V e VI di Palazzo Madama, il decreto fiscale passa subito all'esame dell'Aula, che potrebbe arrivare già nella giornata di domani.

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