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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2012 alle ore 20:11.

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L'inquietante precedente è ancora la Grecia, il paese in cui, con la crisi, il tasso dei suicidi è passato dall'essere dal più basso al più alto d'Europa nella prima metà del 2011. Numeri con dietro storie che si fanno sempre più consistenti anche in Italia. Il gesto dell'imprenditore con l'azienda fallita che oggi a Roma si è ucciso con un colpo di fucile lasciando ai familiari una lettera in cui attribuiva il suo gesto ai problemi economici, è il secondo in tre giorni: lunedì sempre nella capitale un corniciao di Centocelle si è ucciso perché schiacciato dai debiti. Gli altri casi in cui sono coinvolti imprenditori, artigiani, operai e disoccupati, travolti da debiti, prestiti negati, ritardi nei pagamenti.

29 marzo, Verona
Un operaio edile marocchino di 27 anni si dà fuoco davanti al municipio di Verona. Il ragazzo, che non percepisce lo stipendio da 4 mesi, si cosparge il corpo di benzina dandosi fuoco alle gambe e alla testa durante un presidio di protesta a pochi metri dall'Arena, in piazza Bra. Il ragazzo è salvato dai carabinieri che spengono le fiamme con i guanti e un drappo dei manifestanti.

28 marzo, Bologna
Un imprenditore edile di 58 anni si dà fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna: tra le lettere due ai familiari e una alla commissione tributaria dell'Agenzia in cui faceva riferimento a un ricorso. L'uomo, titolare di una impresa di costruzioni in crisi nella provincia di Bologna, non è morto, ma è in condizioni gravissime con ustioni sul 100%: il suo corpo è stato mangiato dalle fiamme. L'uomo viene ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione del centro grandi ustionati di Parma: ha ustioni gravissime su tutto il corpo

27 marzo, Trani
Un imbianchino di 49 anni si lancia dal balcone a Trani: da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro.

23 marzo, Pescara
Un imprenditore di 44 anni si impicca con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell'azienda di cui era socio. Succede a Cepagatti, nel pescarese. Il suo corpo viene trovato dai dipendenti. Il gesto dell'uomo sarebbe legato a motivi economici: sembra che la ditta avesse problemi finanziari.

21 marzo, Taranto
A Crispiano, in provincia di Taranto, un uomo di 60 anni, disoccupato da due anni e invalido civile, a causa dello sconforto per le precarie condizioni economiche, si rinchiude nello sgabuzzino della propria abitazione e tenta il suicidio impiccandosi. La moglie, non vedendolo più in casa e notando la porta del ripostiglio chiusa a chiave, si preoccupa e telefona ai carabinieri e tra grida e lacrime chiede il loro aiuto. Grazie all'intervento dei carabinieri e del personale del 118 l'uomo viene salvato.

20 marzo, Belluno
Un uomo di 53 anni, residente in provincia di Belluno, a Sospirolo, viene trovato senza vita, impiccato, in una baracca dietro alla sua abitazione. Il 53enne imprenditore edile da qualche tempo era in difficoltà economiche non riuscendo a incassare alcuni crediti. Il gesto è maturato dopo che l'uomo è stato multato e si è visto sequestrare l'auto per guida senza patente.

15 marzo, Lucca
Una donna di 37 anni tenta il suicidio per aver perso il lavoro in provincia di Lucca. La vittima ingerisce del liquido per sgorgare gli scarichi, un prodotto fortemente tossico, e finisce in ospedale.

9 marzo, Taranto
Un commerciante di 60 anni, in provincia di Taranto, durante la notte si toglie la vita impiccandosi in contrada Ciaurrò, nella Marina della cittadina jonica. La causa del gesto è da attribuirsi a problemi di natura economica.

9 marzo, Venezia
Un falegname di 60 anni si toglie la vita a Noventa di Piave (Venezia) per motivazioni riconducibili a problemi di carattere sia economico che personale. L'uomo lascia una lettera prima di compiere il folle gesto con una corda recuperata in azienda.

27 febbraio, Verona
Un piccolo imprenditore edile, dicendo di vantare crediti con vari clienti per circa 34mila euro, si presenta in banca chiedendo un prestito di 4mila euro. L'uomo, un 50enne titolare di un'impresa edile, vistosi negare il prestito dalla sua banca, verso cui era giá debitore, esce dalla filiale e si cosparge di alcol tentando il suicidio. I carabinieri della Compagnia di Verona, intervenuti sul posto lo salvano.

26 febbraio, Firenze
Un imprenditore si toglie la vita impiccandosi nel capannone della sua ditta, in provincia di Firenze. Il cadavere viene trovato dai famigliari. All'origine del gesto le preoccupazioni dell'uomo, 64 anni, per la crisi economica che aveva investito la sua azienda: questo il senso del messaggio lasciato dall'imprenditore in un biglietto ritrovato accanto al corpo. L'uomo si impicca con una corda a una trave del capannone.

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