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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2012 alle ore 18:10.

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Continua l'emergenza legalità in Campania e Calabria. Su proposta del ministro dell'Interno, oggi il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Bagaladi (RC), Castel Volturno, Casal di Principe, Casapesenna (Caserta) e Mileto (VV). Lo scioglimento è stato deliberato a seguito dell'accertamento di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.

Solo in Campania, in 20 giorni sono stati sciolti ben 5 comuni per infiltrazioni camorristiche, tutti guidati da giunte di centro-destra.


A Casapesenna la Commissione d'accesso per accertare eventuali infiltrazioni della camorra era stata inviata dalla prefettura di Caserta il 13 febbraio scorso dopo l'arresto, avvenuto tre giorni prima, del sindaco Fortunato Zagaria, accusato dalla Dda di violenza privata nei confronti del suo predecessore Giovanni Zara aggravata dall'aver agito per favorire un clan camorristico, quello facente capo all'ex latitante Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre 2011 dopo quasi sedici anni di latitanza.

Già qualche giorno dopo l'arresto dell'ex primo cittadino - poi scarcerato dal Riesame di Napoli (il primo marzo) - 13 consiglieri si erano dimessi provocando così lo scioglimento dell'ente per impossibilità di proseguire nella gestione. Lo scioglimento decretato oggi conferma invece la presenza dei condizionamenti posti in essere dal clan Zagaria; un pentito, Roberto Vargas, aveva parlato dell'ex sindaco Fortunato Zagaria come «un pupazzo nelle mani del boss». Anche la scoperta dei due bunker in uso a Zagaria nel periodo della latitanza, dotati di sistemi di comunicazione sofisticati ed estesi in tutto il paese, testimoniavano l'enorme numero di fiancheggiatori di cui il boss poteva godere. Gli stessi lavori per realizzare il bunker, secondo i pm della Dda, non potevano essere stati realizzati senza collusioni in Comune. Alle elezioni di maggio si era presentato come candidato sindaco Raffaele De Rosa, ex vice sindaco proprio con Zagaria appoggiato dalla lista «Casapesenna Bene Comune». Pdl e Udec non avevano presentato proprie liste proprio temendo lo scioglimento per camorra.

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