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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2012 alle ore 19:14.

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Si volta verso l'Italia, Francois Hollande, il candidato socialista alle presidenziali francesi, che proprio nel nostro Paese cerca una sponda per inserire la dimensione della crescita nel patto di bilancio Ue, nel caso di una sua vittoria all'Eliseo. Intervistato a due settimane dal voto, Hollande, favorito nei sondaggi, dice che la situazione economica dell'Italia è «preoccupante» e proprio per questo Roma deve sostenerlo nella sua richiesta di cambiare il 'Fiscal compact', approvato a inizio marzo a Bruxelles. Ma Hollande rende anche omaggio al lavoro di Mario Draghi alla Bce - che però deve rafforzare le sue competenze sul modello della Fed americana - e insiste sulla necessità di non bloccare i lavori della Torino-Lione. Quanto all'antipolitica, la sua ricetta è semplice: serve un «linguaggio di verità» per recuperare la fiducia degli elettori.

In Italia, afferma il socialista, «la crisi politica della fine del 2011 sembra superata. Al contrario, le previsioni di crescita economica sono piuttosto preoccupanti». «Per questo - prosegue - se verrò eletto presidente, ho la speranza di trovare in Italia un sostegno per chiedere politiche di crescita». L'Ue - precisa Hollande - soffre di un grave deficit di crescita, e senza crescita non riusciremo a controllare il nostro debito». E il Patto fiscale dell'Ue «è un trattato incompleto, che stabilisce solo rigore di bilancio» e che «ci porta in una spirale di austerità». Per questo, taglia corto, «dobbiamo includere un capitolo crescita che consenta di sviluppare l'industria europea, rafforzare la solidarietà e combattere la disoccupazione». Da mesi, il candidato socialista chiede di ritoccare il trattato nel senso della crescita. Una prospettiva che non convince molti leader europei, soprattutto tedeschi, a partire, ovviamente, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, che nel voto francese appoggia Sarkozy.

Secondo Hollande, peraltro, Nicolas Sarkozy «non può dare lezioni a nessuno». Impegnato in un giro nei quartieri difficili della banlieue parigina, il candidato socialista alle presidenziali francesi il candidato socialista ha voluto rispondere così al presidente francese, secondo il quale la vittoria dell'avversario alle presidenziali farebbe fare alla Francia la fine della Grecia. Ma Hollande non ci sta. Sarkozy «è in cattiva posizione per dare lezioni agli altri», ha dichiarato, citando «l'aggravamento del debito di 600 miliardi di euro in cinque anni» e la perdita per la Francia del rating della tripla A. Oggi Sarkozy «ci dice che potrebbe essere la soluzione per il paese. Non è vero è un problema per la Francia», ha dichiarato.

Intanto un buon 26% di francesi spera, tutto sommato, che Nicolas Sarkozy sia riconfermato all'Eliseo. Lo dice un sondaggio Sofres che dà qualche speranza al presidente in carica, e che misura non già le "intenzioni di voto", ma - questione assai più sottile, gli "auspici di vittoria". I francesi adorano i sondaggi: verità risaputa che trova conferma a ogni tornata elettorale, tanto più se presidenziale. Il sondaggio mensile Sofres vuole appunto valutare quale candidato secondo i francesi - quelli che vogliono astenersi ma anche quelli che hanno già deciso per chi votare - sia preferibile per l'avvenire della Francia, a prescindere dal voto che si traccerà sulla scheda, o dalle proprie fedeltà politiche.

Per la prima volta Sarkozy risulta appunto in testa con il 26% contro il 25% di Hollande. L'inchiesta è stata realizzata il 29 e 30 marzo per il progetto TriElect su un campione di 1004 persone. E dà speranza al presidente uscente perché rispetto al precedente sondaggio di febbraio, lo vede in salita di ben 5 punti percentuali.

I sondaggi invece rimangono favorevoli a Hollande per le intenzioni di voto (che poi, logicamente, dovrebbero essere quelle che contano): in particolare in caso di scontro diretto Sarkozy-Hollande al ballottaggio del 6 maggio. Ma «misurare gli auspici di vittoria è importante» secondo Bruno Jeanbart, citato da Le Figaro, direttore dell'istituto OpinionWay, perchè «rilevano un certo tipo di mobilitazione e di desideri: il risultato dimostra che c'è una dinamica elettorale in moto che va a vantaggio di Sarkozy».

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