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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2012 alle ore 19:30.

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Una lunga visita dell' ambasciatore d'Italia in India Giacomo Sanfelice, la partecipazione a una celebrazione dell'Eucarestia per pochi intimi e un lungo colloquio telefonico con le famiglie ha segnato oggi la Pasqua dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, rinchiusi da settimane in una sezione appartata del carcere centrale di Trivandrum, in Kerala.

«Ci siamo riuniti fra pochi intimi nel parlatorio della prigione - ha detto all'ANSA Sanfelice - per partecipare a una Messa celebrata dai due cappellani militari (padre Marco e padre Giuseppe) che li assistono». «Abbiamo trascorso molto tempo insieme - ha aggiunto - e questo mi ha permesso di trasmettere loro gli auguri di molti amici che si sono fatti vivi per le festività, insieme a quelli dei ministri degli Esteri, Giulio Terzi, e della Difesa, Giampaolo di Paola».

Poi è stato il momento dei colloqui con le famiglie che, ha spiegato l'ambasciatore, «sono frequenti ed avvengono sempre quando un maggiore del San Marco si reca da loro per portare i pasti, che continuano ad essere variati, e prevalentemente di cucina italiana». «Confermo - ha concluso - che hanno un morale alto e sono molto coraggiosi, e questo aiuta anche il nostro sforzo permanente per sbrogliare l'intricata matassa della loro situazione giudiziaria».

Domani Sanfelice lascerà Trivandrum per far ritorno a Bhubaneswar, dove continua l'attesa per il rilascio di Paolo Bosusco in mano alla guerriglia maoista.

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