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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2012 alle ore 19:46.

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Dissidi tra Procure Napoli e Milano? - Si dice «sorpreso» dalle indiscrezioni sui presunti dissidi con i magistrati della procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto la Lega Nord. Anzi, sottolinea che i due uffici giudiziari collaborano in «armonia e condivisione» e che le iniziative finora adottate nel corso dell'indagine «sono state sempre concordate». Alessandro Pennasilico, procuratore reggente di Napoli, esclude contrasti con i colleghi della procura milanese rispondendo alle domande dei cronisti dopo la diffusione di voci su contrasti relativi alla gestione dell'indagine ed a fughe di notizie. Pennasilico ha precisato che ha sentito in giornata al telefono il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati sottolineando che il collega, apparso a sua volta sorpreso per le indiscrezioni, ha escluso l'esistenza di dissidi.

Entrando poi nello specifico dei presunti addebiti mossi dai magistrati di Milano, Pennasilico ha affermato che delle diverse iniziative assunte in questi giorni, come il deposito di determinati atti, tra cui il fascicolo «The Family», e la trasmissione di documenti alla Corte dei Conti, sono stati informati anche i pm di Milano. «Dalle nostre intercettazioni - ha poi ricordato - emersero i primi collegamenti con Reggio Calabria e successivamente, non appena prospettato un interesse 'milanese' dell'indagine, immediatamente contattammo la procura di Milano. Questo prima ancora della riunione di coordinamento con la Direzione nazionale antimafia. Qualsiasi mossa, ripeto, è stata concordata».

Milano: non ci sono contrasti - «La Procura di Milano procede in piena collaborazione con la Procura di Napoli con i necessari scambi di atti e di informazioni». Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, in relazione all'inchiesta con al centro i fondi della Lega e nella quale tra gli indagati c'è Francesco Belsito, l'ex tesoriere del Carroccio, il quale è sotto indagine nel capoluogo campano e a Reggio Calabria. Bruti ha negato «qualsiasi contrasto con i colleghi napoletani».

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