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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2012 alle ore 20:53.

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Il ministero dà il via al commissariamento del Maxxi di RomaIl ministero dà il via al commissariamento del Maxxi di Roma

Non sono bastati i 450mila visitatori nel 2011 e il 50% di autofinanziamento a salvare il Maxxi, dal commissariamento da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac). Nessuna dichiarazione ufficiale dal presidente Pio Baldi, ma il Maxxi, avverte la Fondazione in un comunicato, accoglie «con sorpresa» l'avvio delle procedure per il commissariamento. Nel 2011, fa notare la Fondazione, indicendo per domattina una conferenza stampa, il museo ha avuto «450mila visitatori e una capacità di autofinanziamento di circa il 50%, nonostante il taglio del 43% dei fondi statali rispetto al 2010».

«Non è stato possibile approvare il bilancio preventivo 2012», prosegue la nota del Maxxi «per l'ulteriore decurtazione dei fondi da parte del ministero, che ha voluto e realizzato il Maxxi e che è socio fondatore promotore della fondazione che gestisce il museo». Questo, viene sottolineato, «nonostante le ripetute formali sollecitazioni ai Ministri da parte del cda della Fondazione Maxxi».

Il cda della Fondazione Maxxi, composto da Pio Baldi, presidente, Roberto Grossi, vicepresidente, e Stefano Zecchi, consigliere, prosegue la nota, «esprime sorpresa e preoccupazione per l'avvio delle procedure di commissariamento da parte del MiBAC che danneggia la credibilità internazionale del museo, i rapporti con sponsor e finanziatori privati e quelli con la Regione Lazio, dallo scorso dicembre nuovo socio fondatore promotore della Fondazione Maxxi, mettendo a rischio il futuro programma di attività. Per questo - conclude - il cda vuole fare il punto della situazione, presentando i dati di bilancio e i risultati approvati dal cda, incontrando domani i giornalisti alle 11 al Maxxi».

Sarebbe di circa 11 milioni di euro il deficit del Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo nella previsione del conto economico 2012/2014. Questo, secondo fonti del ministero dei Beni culturali, sarebbe il motivo per cui è stata disposta la procedura di commissariamento. Non essendoci inoltre la disponibilitá economica nella previsione di spesa il consiglio di amministrazione non è stato in grado di approvare il bilancio, quindi si è reso necessaria la verifica del Mibac. La Fondazione Maxxi ora avrá la possibilitá di rispondere in modo da poter, eventualmente, scongiurare il commissariamento e quindi lo scioglimento della Fondazione.

Nel 2010 il bilancio della Fondazione, che aveva inaugurato il museo nel maggio 2010, aveva archiviato risultati della gestione parziale con un consistente avanzo di 1,3 milioni, ma già all'epoca si addensavano le nubi dei tagli annunciati dei finanziamenti pubblici e sui costi di gestione. Il venir meno di parte del contributo pubblico ora ha messo in ginocchio il nuovo museo romano.

Il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi ha rassicurato: «Massimo impegno nei confronti del Maxxi» e sottolinea: «per la Fondazione e il museo nessun pericolo di chiusura». L'avvio delle procedere di commissariamento" spiega il ministro, «è stato deciso proprio per salvaguardare questa importante fondazione culturale italiana e il suo sviluppo futuro. È una questione che ho molto a cuore».

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