Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2012 alle ore 16:13.

My24
Cristina Fernandez de KirchnerCristina Fernandez de Kirchner

BUENOS AIRES - Tensione alle stelle tra Argentina e Spagna. La disputa è sull'energia e l'oggetto del contendere è Ypf, società energetica argentina ora controllata da Repsol, il primo gruppo energetico spagnolo. Dopo settimane di rumor e indiscrezioni al congresso argentino, da un paio di giorni, circola una bozza di decreto che consentirebbe agli argentini di salire al 50,01% delle azioni Ypf. In altre parole, una nazionalizzazione per un'impresa che il governo di Cristina Fernandez de Kirchner potrebbe dichiarare «di pubblica utilità».

La Ypf, compagnia petrolifera argentina, venne privatizzata dal governo di Carlos Menem nel 1992; e nel 1999 Repsol acquisì il 25% del pacchetto azionario, salito poi al 57 per cento. L'iniziativa della presidenta, di cui si parla da tempo e con relativi alti e bassi delle azioni di Ypf a Buenos Aires e a Wall Street, è dovuta al fatto che, secondo il governo, Repsol non ha effettuato i necessari investimenti nel Paese: nel 2011 l'Argentina ha importato petrolio e gas per 10 miliardi di dollari. Una voragine che potrebbe dilatarsi ancora e raggiungere i 12 miliardi quest'anno, con i relativi problemi per la bilancia dei pagamenti. Accusata di non voler più investire nel Paese, Repsol si è vista ritirare 16 concessioni petrolifere in diverse province.

Da molti giorni è arrivato a Buenos Aires il presidente di Repsol, Antonio Brufau, per trovare una soluzione al problema. Ma per ora non si intravedono vie di uscita, tanto che il governo spagnolo ieri si è spinto a dichiarare l'eventuale nazionalizzazione argentina come un atto di «ostilità contro la Spagna». Ieri è intervenuta la Commissione europea, preoccupata per il caso Ypf. «Speriamo che l'Argentina rispetti gli impegni sulla protezione degli investimenti esteri», ha indicato il portavoce della Commissione che però ha precisato che attualmente la tutela degli investimenti Ue in Argentina non rientra negli accordi in vigore Ue-Mercosur.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi