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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2012 alle ore 11:33.

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I partiti «non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione». Lo sottolinea in un videomessaggio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricordando la figura di Benigno Zaccagnini. «Guai a fare di tutte le erbe un fascio - aggiunge - a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica». Il capo dello Stato nei giorni scorsi aveva scritto una nota in cui, con chiarezza, chiedeva ai partiti una "autoriforma" sulle regole di trasparenza e di finanziamento.

Il marcio si deve sempre estirpare
Il marcio, sostiene il capo dello Stato, «ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare: ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onestà e serietà politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunità. Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica». E per «cambiare quel che va cambiato, per riformare quel che va riformato oggi qui, senza ulteriore indugio, per trasmettere ai giovani la "vocazione alla politica", è il momento di trarre respiro e fiducia dall'esempio - tra i più alti e limpidi che possiamo ricordare - di Benigno Zaccagnini».

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