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Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2012 alle ore 20:42.

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Oscar Bergamini (Fotogramma)Oscar Bergamini (Fotogramma)

Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza travolto da un camion il 18 novembre 1989 sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico, era già morto quando il camion lo investì. È questa la conclusione a cui è giunto il perito nominato dalla Procura di Castrovillari, che ha riaperto le indagini sulla morte di Bergamini.

L'altra verità dell'autopsia
Il prof. Roberto Testi, docente di Criminalistica all'Università di Torino e direttore di medicina legale dell'Asl del capoluogo piemontese, scrive oggi il Quotidiano della Calabria, è giunto a questa conclusione dall'analisi di alcuni reperti (fegato, epidermide ed altri tessuti) conservati nei vetrini istologici e delle foto prelevate in occasione dell'autopsia eseguita il 4 gennaio del 1990 dal prof. Francesco Maria Avato, che ricevette l'incarico dall'allora procuratore di Castrovillari che aveva disposto la riesumazione del cadavere di Bergamini dopo che erano cominciati a circolare i primi dubbi sulla tesi del suicidio del calciatore.

Smentito il suicidio già nella perizia
«Non abbiamo scoperto la luna - ha detto Testi al Quotidiano riferendosi anche al lavoro dell'altro medico legale, Giorgio Bolino della Sapienza di Roma - era già tutto scritto nella perizia di Avato. Se nelle nostre ci sono novità interessanti è perchè allora nessuno ha mai letto bene quella perizia». «Ho trovato la scelta del procuratore - ha aggiunto Testi riferendosi all'incarico separato a due periti - molto intelligente. A entrambi ha formulato gli stessi quesiti ma mi pare che, autonomamente, siamo arrivati alle stesse conclusioni. Che, ribadisco, sono quelle di Avato».

Morì dissanguato dopo essere stato evirato
Denis Bergamini in realtà fu evirato e morì dissanguato. È questa la tesi che emerge, secondo il Quotidiano della Calabria, dalla perizia redatta nel 1990 dal medico legale Francesco Maria Avato e che, secondo il giornale, venne ignorata dai magistrati che all'epoca svolsero l'inchiesta sulla morte di Bergamini.

La testimonianza della fidanzata
Il calciatore del Cosenza fu travolto da un camion lungo la statale 106 jonica e, secondo la testimonianza della fidanzata, che era insieme a lui, si suicidò facendosi travolgere dal camion. Un tesi che adesso sta trovando una serie di smentite dalle risultanze della nuova inchiesta che la Procura di Castrovillari sta conducendo sulla morte di Bergamini.
Il fatto che il calciatore sarebbe stato evirato e che sarebbe morto per questo potrebbe fare ipotizzare un movente legato ad una vendetta per questioni legate a fatti sessuali e ad una relazione sentimentale che Bergamini avrebbe pagato con la morte.

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