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Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2012 alle ore 16:21.

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Le famiglie italiane risentono della recessione in atto e la loro ricchezza è diminuita ma il loro indebitamento rimane contenuto. Lo afferma la Banca d'Italia nel rapporto sulla stabilità finanziaria. Giovano i bassi tassi di interesse sui mutui in essere e la tenuta dei prezzi delle case. I rischi arrivano dalla debole dinamica dei redditi.

Ricchezza netta delle famiglie in calo
La Banca d'Italia sottolinea come nei primi nove mesi del 2011 la ricchezza netta delle famiglie sia diminuita a causa della diminuzione dei prezzi delle attività finanziarie mentre quella reale è rimasta stabile. I debiti finanziari, si legge nel rapporto, rimangono bassi nel confronto dei principali paesi mentre non si profilano rischi di bolla immobiliare con una sostanziale stabilità dei prezzi del mercato anche se il numero di compravendite continua a scendere.

Mutui, tassi contenuti
A limitare la vulnerabilità finanziaria delle famiglie concorre poi il basso livello dei tassi di interesse sui mutui in essere. Nel 2011 i costi per i pagamenti dei debiti sono rimasti «stabili all'11% del debito disponibile» mentre per il 2012 si profila «un lieve aumento» visto il calo del reddito e una leggera risalita dei tassi.

Redditi al palo
Per i prossimi mesi l'autorità centrale individua nella «debole dinamica dei redditi (legata al quadro congiunturale)» i rischi per le famiglie che potrebbero acuire le difficoltà di rimborso dei prestiti.

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