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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2012 alle ore 17:36.

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Una recessione più profonda e prolungata. È il risultato dell'alto indebitamento registrato dalle famiglie di molti Paesi nei cinque anni precedenti la grande recessione, iniziata tra il 2007 e il 2008. Con effetti che, in assenza d'interventi mirati, possono protrarsi per altri cinque anni dall'inizio della frenata, quindi fino al 2012-13. Questa la diagnosi degli economisti del Fondo Monetario Internazionale che in uno dei capitoli analitici del World Economic Outlook, appena pubblicato, sottolineano come l'amplificazione della crisi legata ai bilanci familiari possa essere contrastata dall'intervento dei Governi, sia in termini di sostegno ai disoccupati, sia di politica monetaria più espansiva, anche se lo stimolo macroeconomico ha dei limiti.

Le famiglie lottano contro i debiti, emergenza mutui
«Le famiglie in molte economie - si legge nel documento - stanno lottando con il peso del debito accumulato prima della Grande recessione. Durante i cinque anni precedenti il 2007, il rapporto tra debito e reddito delle famiglie è cresciuto a massimi storici sia nei Paesi avanzati che in alcune economie emergenti. E il contestuale boom nei prezzi delle attività - per esempio in Islanda, Irlanda, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti - ha significato che il debito delle famiglie rispetto alle attività si era mantenuto ampiamente stabile, mascherando la crescente esposizione a una caduta dei prezzi delle attività. Ma quando i prezzi immobiliari calarono, molte famiglie riscontrarono maggiori difficoltà a rispettare le scadenze dei pagamenti del mutuo. E i fallimenti delle famiglie, la confisca degli immobili e le aste fallimentari sono diventate endemiche in un certo numero di economie».

Addio beni rifugio
«La crisi finanziaria mondiale e le preoccupazioni circa la sostenibilitá del debito sovrano in molte economie avanzate hanno dimostrato che non esistono più beni che possono essere considerati davvero al sicuro», aggiunge il Fondo Monetario.

I costi dell'allungamento della vita media
«I rischi connessi a un aumento dell'aspetattiva di vita sono molto alti - prosegue il Fmi - : se entro il 2050 la vita media dovesse aumentare di tre anni più delle stime attuali, aumenterebbero del 50% i giá elevati costi» per il sistema sociale.

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