Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2012 alle ore 19:50.
L'ultima modifica è del 01 maggio 2012 alle ore 15:29.

My24

Il Nirvana - ovvero la visione anestetizzata, il rifiuto della realtà circa la reale condizione dell'economia italiana e del bilancio dello Stato - è finito. L'Ici, «non doveva né poteva essere abolita». Ecco perché il governo ha dovuto introdurre l'Imu. Un Mario Monti all'attacco, quello del dopo Consiglio dei ministri del 30 aprile. Che ha riservato più di una stoccata al governo di Silvio Berlusconi e alla sua politica economica.

Un attacco che - prendendo le mosse dall'abolizione dell'Ici - è andato a smontare anche la ratio della proposta di Angelino Alfano, da tradurre in: chi vanta crediti con lo Stato non paghi tasse per un pari importo». Dando di fatto dell'irresponsabile a chi propone finanza allegra come ricetta per la crescita, Monti ha inferto al Pdl, una dei tre pilastri partitici della sua variegata maggioranza, un colpo senza precedenti. Ma Alfano non arretra: «Presenteremo, lo ribadisco, un disegno di legge per consentire agli imprenditori che sono debitori dello Stato e col fisco, e al tempo stesso sono creditori dello Stato, di compensare, in modo tale che anche quanto previsto dallo statuto del contribuente si possa applicare a loro».

Di fatto il risultato dell'intemerata del premier è stato una mezza insurrezione nel partito di Berlusconi. Il via al contrattacco l'ha dato il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto. «Il presidente Monti, evidentemente prendendo atto dei limiti di composizione del suo Governo, non fa quello che tradizionalmente andava sotto forma di rimpasto, ma realizza una sorta di commissariamento e auto-commissariamento», ha detto in un'intervista al Corriere. Poi oggi al Tg3: «Monti dovrebbe esserci grati non solo per l'appoggio che gli diamo. Lui oggi si trova a dover sopperire all'incapacità dei suoi ministri con la nomina di un commissario ad acta».

«Monti nomina commissario - ha continuato Cicchitto - alla gestione dei tagli alla spesa pubblica -che ha una sua complessità di carattere macroeconomico - uno dei massimi esperti di tagli alle singole situazioni aziendali che comunque è una specialità ben diversa da quella di carattere globale che oggi gli viene assegnata; poi affida una operazione di immagine ad uno dei principali fondisti del Corriere della Sera (Giavazzi, ndr) per quel che riguarda il rapporto con le imprese; infine affida ad una delle principali personalità del passato storico-politico del Paese (Amato, ndr) il compito di occuparsi dell'attuazione dell'art.49 della Costituzione e del finanziamento dei partiti facendo finta di dimenticare che sono davanti alle commissioni parlamentari competenti a partire già dai prossimi giorni proposte concrete dei gruppi parlamentari e dei partiti per ciò che riguarda la trasparenza e il finanziamento».

«Ma, evidentemente Monti, per equanimità - ha continuato Cicchitto - avendo proceduto sulla strada del parziale auto-commissariamento del Governo, cerca anche di trovare procedure originali per realizzare un parallelo parziale commissariamento anche del Parlamento. Non viene data nessuna risposta alla legittima preoccupazione avanzata dal segretario di un partito - che fino a prova contraria è determinante per la tenuta del governo - sulla contraddizione costituita da uno Stato velocissimo nella riscossione dei tributi e lentissimo nel pagamento dei propri debiti. Definire questo un appello all'evasione fiscale è francamente una battuta polemica da quattro soldi».

Lupi: la proposta di Alfano non è evasione fiscale
La proposta di Alfano, compensare crediti e debiti fiscali, «non è certo un'evasione fiscale, è una procedura che deve essere istituita per legge. Il principio è giusto: perchè lo Stato può prendere le tasse e non pagare quel che deve alle imprese?». Maurizio Lupi, intervistato da Repubblica, si dice «sicuro che quando il premier vedrà il progetto di legge che stiamo scrivendo cambierà idea e la condividerà».

Il vicepresidente della Camera si mostra in disaccordo con Monti anche sull'abolizione dell'Ici fatta dal governo Berlusconi. «Abbiamo fatto bene ad abolirla, e se il presidente del Consiglio fa bene i conti, vedrà che la vecchia tassa sulla prima casa non compensa l'introduzione dell'Imu, con gli aumenti delle aliquote e delle rendite catastali». In merito alla nomina di Giuliano Amato a commissario per la riforma dei partiti, «il governo ha la possibilità di verificare come vengono usate le risorse pubbliche, ma nessuno - sottolinea Lupi - può commissariare il Parlamento. Amato può essere uno sprone, ma i protagonisti di questa riforma devono essere i partiti e il Parlamento».

Corsaro: Governo inadeguato, tre scelte dicono perché
«Tre scelte la dicono lunga sulla inadeguatezza di questo governo». È quanto afferma Massimo Corsaro, vice presidente vicario del gruppo Pdl alla Camera, tornando sulle nomine dei commissari Bondi, Giavazzi ed Amato, decise ieri dal governo. «Bondi - elenca Corsaro - rappresenta il fallimento di Monti, e del suo uomo di punta Giarda, sul primo obiettivo che questo governo aveva pomposamente affermato di saper conseguire: la riduzione della spesa pubblica». «Giavazzi - prosegue il vicepresidente del Pdl - è il disperato tentativo di inglobare al proprio interno l'unica voce autorevole che non aveva mancato di esprimere argomentate critiche alle scelte economiche del professore in loden. Una prassi molto nota alla politica più vecchia e superata». «Quanto ad Amato - conclude Corsaro - il suo incarico per lavorare sui partiti non merita ulteriori commenti: è già la miglior barzelletta del pianeta, ne ridono dalla Bolivia al Burkina Faso».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi