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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2012 alle ore 13:27.

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Ben 4.236 liste per selezionare, domenica e lunedì 6 e 7 maggio, i vertici politici di oltre 700 Comuni in tutta Italia. Ancora poche ore di attesa per le elezioni amministrative, il primo, vero test politico per il Governo guidato da un tecnico ma sostenuto in Parlamento da una inedita maggioranza trasversale di destra-centro-sinistra. Mai come in questa occasione, i partiti in campo si troveranno a combattere un nemico comune: l'astensionismo in crescita (come confermano tutti i sondaggi preelettorali) e il "fattore Grillo" (Movimento 5 stelle) , che cavalcando l'antipolitica potrebbe arrivare anche all'8% dei consensi.

Verifica politica per Monti
Il vero rischio, per il premier Monti, è che dalle urne esca un risultato che spinga i partiti della maggioranza, o qualcuno di essi, ad assumere posizioni più conflittuali, a cavalcare temi di facile presa sull'elettorato, a sottolineare i distinguo per marcare la propria identità. Anche per questo, i vertici del presidente del Consiglio con 'Abc' sono stati sospesi e riprenderanno, con molta probabilità, solo dopo i ballottaggi.

Enti locali protagonisti
Le prime elezioni amministrative dell'era Monti interesseranno 769 enti (erano 770, ma le elezioni per il Comune di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, sono state annullate in extremis per la morte di un candidato sindaco nel corso di un comizio), Sardegna compresa, ma escluse Sicilia e Friuli Venezia Giulia. Degli enti locali interessati, 134 sono "superiori" (più di 15mila abitanti) e 635 "inferiori" (meno di 15mila abitanti). I Comuni capoluogo sono 22, le sezioni totali 8.645. La regione con più comuni al voto è la Lombardia (126), seguita dalla Campania (90).

Verona, Lega alla prova
A Verona si gioca il futuro della Lega Nord, divisa al suo interno tra "bossiani" e "maroniani". Le elezioni saranno la "prova del fuoco" per il Carroccio dopo il passo indietro del leader, Umberto Bossi. Il sindaco uscente Flavio Tosi è riuscito a superare il veto iniziale del leader e a presentare una lista personale come volano per una svolta, ma sarà la base a stabilire se dare ancora fiducia al movimento. Il sindaco uscente parte comunque col vento in poppa, forte di ben sette liste che lo sostengono in questa tornata elettorale e di sondaggi favorevoli. Un voto, quello di domenica e lunedì, che nei fatti sia annuncia come un referendum pro o contro la sua riconferma.

Le scelte del Pdl
A Palermo, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha deciso, spaccando in pratica il Terzo polo, di allearsi con l'Udc a sostegno del candidato Massimo Costa: correre in solitaria, andando incontro a una sconfitta certa proprio nella sua terra, la Sicilia, sarebbe stato davvero insostenibile per il segretario. E tuttavia, a dar retta ai sondaggi, anche l'asse con i centristi potrebbe non bastare. Occhi puntati anche su Genova dove il Pdl, in extremis, ha deciso di scommettere su Pierluigi Vinai. Nel capoluogo ligure, però, il partito non solo dovrà fare i conti con quello che viene chiamato "Effetto Pisapia", ossia la candidatura per il centrosinistra del vincitore delle primarie Marco Doria, ma anche con la sindrome dell'ex: Enrico Musso, ex Forza Italia, in questa competizione sostenuto dal Terzo Polo. E poi c'è il caso Verona, dove Alfano è dovuto intervenire per espellere 14 esponenti del partito che hanno deciso di creare una lista a sostegno del leghista Flavio Tosi mentre il partito ufficialmente appoggia Luigi Castelletti.

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