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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 17:37.

Il 2 giugno Cigl, Cisl e Uil scenderanno in piazza a Roma perché il tema del lavoro venga messo al centro dell'agenda politica. L'obiettivo è «avere risposte dal Governo». «Nessuno parla del punto di rottura dei lavoratori e pensionati, noi invece pensiamo che sia molto vicino», ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso, nel corso di una conferenza stampa congiunta con Cisl e Uil. I sindacati avvertono: non ci sono alibi. Intanto Fornero ha incontrato per circa un'ora e mezza i capogruppo al Senato di Pd, Pdl e Udc: l'obiettivo è superare lo stallo sulla riforma del mercato del lavoro. Mercoledì ci sarà il vertice tra ministro e Cgil, Cisl, Uil e Ugl per sciogliere il nodo sugli esodati. Camusso ha dato una sorta di aut aut: per questi lavoratori, ha ricordato, la «soluzione è di tipo previdenziale, non ce ne sono altre. Noi chiediamo che sia ripristinato un diritto soggettivo».
Camusso (Cgil): cambiare politica economica
«Prima di arrivare a un punto di non ritorno - ha aggiunto la sindacalista - è auspicabile che il governo cambi la politica economica». Intanto è braccio di ferro tra le forze che sostengono la maggioranza sul ddl Lavoro, con il ministro Fornero che decide di incontrare i capogruppo di Pd, Pdl e Udc al Senato per trovare un'intesa.
Fornero incontra i capogruppo di Pd, Pdl e Udc al Senato
Il capogruppo di Coesione Nazionale Pasquale Viespoli, che fa parte della maggiranza, non ha partecipato all'incontro della maggioranza con Fornero. Ammette di essere «irritato» per la mancata convocazione ma esclude di ritirare i 150 emendamenti del suo gruppo. Tra le forze politiche che sostengono il Governo Monti le posizioni sono distanti: il partito democratico vorrebbe accelerare l'esame del provvedimento da parte della Commissione lavoro, portandolo in aula già la prossima settimana, così da ottenere il via libera di palazzo Madama entro fine maggio. Il Pdl frena e chiede prima rassicurazioni sui contenuti. Intanto mercoledì Fornero incontrerà Cgil, Cisl, Uil e Ugl: il faccia a faccia ha l'obiettivo di sciogliere il nodo dei lavoratori esodati. Cesare Damiano, capogruppo Pd nella commissione lavoro di Montecitorio, denuncia: «la situazione che si è determinata a carico di decina di migliaia di lavoratori in mobilità, licenziati individuali, esodati da grandi imprese, lavoratori che versano contributi volontari e quelli della scuola è socialmente inaccettabile. Va superato - conclude - il tetto di 65 mila lavoratori per i quali è prevista la copertura finanziaria per consentire loro di andare in pensione con le vecchie regole».
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