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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2012 alle ore 16:39.
Un uomo si è ucciso sparandosi alla testa nel parcheggio del Santuario di Pompei. Arcangelo Arpino, 63 anni, di Vico Equense (Napoli), era titolare di una impresa edile. Ha lasciato tre lettere, una delle quali di accuse contro Equitalia.
Secondo quanto hanno raccontato alcune donne che si trovavano in Chiesa in attesa dell'inizio della prima messa del pomeriggio, Arpino si sarebbe inginocchiato a pregare per alcuni momenti davanti al quadro della Madonna di Pompei, venerato da milioni di fedeli ogni anno.
Poi, è andato ad appoggiarsi su un muretto, dove si è sparato. Una delle lettere sarebbe rivolta proprio alla Madonna di Pompei: si tratta di scuse per il gesto compiuto e di una preghiera affinché aiuti i suoi familiari.
L'imprenditore «aveva con sé una cartellina con dei documenti», riferisce uno degli addetti alla sosta ancora sotto choc per quanto avvenuto. Sul posto ci sono i carabinieri che stanno approfondendo i particolari di quanto avvenuto.
«La gente si sente abbandonata. Anch'io durante la supplica ho detto di sentirmi abbandonato dalle istituzioni. Anche Gesù sulla croce si è lamentato: sono vicino e solidale ai familiari di quest'uomo». Così l'arcivescovo di Pompei, Carlo Liberati, dopo il suicidio nel parcheggio del santuario.
Stop alla pensione del padre, suicida 55enne a Prato
Senza un lavoro stabile e con grossi problemi economici, un uomo di 55 anni si è impiccato nei boschi di Vaiano, in provincia di Prato. Il cadavere è stato trovato questa mattina: sul posto sono intervenuti i carabinieri e i soccorritori del 118. Secondo quanto emerso, l'uomo viveva insieme all'anziano padre, e tirava avanti grazie alla pensione di quest'ultimo. Quando il genitore è deceduto, recentemente, l'uomo è caduto in un profondo stato di depressione dovuto ai gravi problemi economici, visto che gli era venuta a mancare l'unica fonte di sostentamento. Il suicidio risalirebbe alla scorsa notte. Il 55enne è stato trovato impiccato a un albero.
Cadavere in mare a Oneglia, probabile suicidio
Il corpo di un uomo di mezza età è stato trovato in mare, intorno alle 15, al largo del molo di Oneglia, a Imperia. La vittima indossava un paio di jeans, una maglietta azzurra con una scritta gialla e un paio di scarpe marroni. Stando ai primi accertamenti medico legali, non si tratterebbe di una morte violenta, ma di un probabile suicidio. Il corpo, che è in avanzato stato di decomposizione, sarebbe rimasto in acqua per almeno 3-4 giorni. Il cadavere è stato portato in camera mortuaria, a Imperia. Le forze dell'ordine stanno ora vagliando le diverse denunce di scomparsa, per identificare la salma. Il recupero della salma è avvenuto tramite due motovedette della Capitaneria di Porto.
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