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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2012 alle ore 17:28.
Ringhio Gattuso e Superpippo Inzaghi, due colonne, un pezzo di storia e di tanta gloria del Milan, dicono addio alla maglia rossonera. Con il saluto di Alessandro Nesta, e molto probabilmente anche di Clarence Seedorf, si chiude un'epoca di grandi successi per il club di via Turati.
Il centrocampista calabrese, reduce da un'annata segnata dai problemi al nervo ottico, ha espresso all'amministratore delegato Adriano Galliani l'intenzione di concludere la propria carriera in rossonero. Anche Filippo Inzaghi, grande bomber rossonero, protagonista di tutti i trionfi del decennio scorso con il gruppo guidato da Carlo Ancelotti, ha voluto salutare i suoi tantissimi tifosi con una lettera aperta pubblica sul sito ufficiale del club. Superpippo, 299 presenze e 125 gol col Milan, con 2 scudetti, 2 Champions e molto altro, ci ha tenuto a ringraziare con una lettera d'amore i tifosi che da sempre lo hanno acclamato e incoraggiato.
Gattuso: Galliani mi ha lasciato con una canzone di Leali
Rino Gattuso non prolunga il suo contratto in scadenza a giugno con il Milan. «È arrivato il momento di farmi da parte e lasciare spazio ad altri - ha spiegato dopo oltre un'ora di incontro con l'ad Adriano Galliani - è solo un arrivederci, farò un anno fuori e poi vedremo». Gattuso ha fatto capire che intendeva ancora essere protagonista in rossonero «altrimenti avrei firmato per fare il dirigente. Galliani mi ha lasciato un cd di Fausto Leali con la canzone "Mi manchi"».
«Non so ancora dove andrò a giocare, non ho nulla in questo momento, comunque parlerò domani in conferenza stampa», ha spiegato Gattuso lasciando la sede del Milan quasi commosso: «Il Milan ha fatto per me più di quello che abbia fatto io per la società».
La lettera di Superpippo: Caro Milan ti lascio perché è la vita
«Caro il mio Milan, Ti lascio solo perchè è la vita, perchè è il momento. Lo sai anche Tu». Filippo Inzaghi dice addio al Milan. Il 39enne centravanti si congeda con una lettera pubblicata sul sito ufficiale della societá rossonera.
«Tutte le cose che state per leggere saranno sempre seconde, rispetto ad una. La prima e unica cosa che voglio che voi sappiate per sempre è questa: ho giocato e vinto per Noi. Giocare e vincere senza condividere le emozioni è nulla, invece io e voi, noi, abbiamo fatto tutto insieme. Abbiamo sperato, abbiamo sofferto, abbiamo esultato, abbiamo gioito. E abbiamo alzato le coppe e gli scudetti insieme ai nostri cuori. Siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda. E questo non ce lo toglierá mai nessuno», scrive Inzaghi.
«Sapete, cari Milanisti, quando sono arrivato a Milano voi non lo sapevate. Ero in una stanza d'albergo e dovevo uscire il meno possibile, per non dare nell'occhio e per non compromettere quella trattativa di mercato fra la Juventus e il Milan. Le prime settimane, i primi mesi, mi avete studiato, ci siamo guardati», aggiunge il bomber ripercorrendo l'avventura cominciata nell'estate 2001. «Poi, ci siamo innamorati. Quella sera contro il Torino. Eravate arrabbiati, le cose in campo non andavano bene, eravate in silenzio. Mi sono tolto le stampelle, ho iniziato il riscaldamento e il vostro ruggito dedicato a me ci ha fatto vincere la partita, ci ha proiettati al preliminare di Champions League e poi alla nostra Finale di Manchester», dice ripensando al trionfo del 2003.
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