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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2012 alle ore 16:09.

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A 90 minuti dalla conclusione del campionato di serie A sono pronti a fare i bagagli per trasferirsi all'estero alcuni grandi protagonisti del nostro calcio. Da Nesta a Di Vaio, da Del Piero a Luis Enrique, si cambia aria per continuare ad essere importanti. E magari, nel caso dei giocatori, per garantirsi un fine carriera di tutto rispetto con il conto in banca che non subisce scossoni significativi. L'ultimo big a far sapere di aver già pronte le valigie è stato il tecnico della Roma, che ieri ha radunato la squadra a margine del consueto allenamento per comunicare la sua decisione. «Ricominciare sarebbe stato difficile - ha detto Luis Enrique - . Non sono riuscito ad imporre le mie idee. Per me lasciarvi è una sconfitta, ma non riesco ad allenare come vorrei, mi sento stanco».

Fine del capitolo Barca nella capitale. Il sogno di dare un gioco in stile Guardiola alla formazione giallorossa è durato meno di nove mesi. Sfumato anche il traguardo Europa League: troppe sconfitte, troppi gol incassati e una squadra che non ha mai lasciato intendere in modo chiaro di aver compreso le direttive dell'ex allenatore del Barcellona B. Si ricomincia da capo, probabilmente da Montella, che a Catania ha ottenuto risultati strepitosi predicando un calcio frizzante ed efficace.

Alessandro Nesta lascia il Milan dopo 10 anni di trionfi in giro per il mondo. Pare che Galliani volesse trattenerlo ancora per un anno, perché un giocatore di questo calibro, pure se a 36 anni compiuti, può sempre fare comodo, soprattutto in chiave Champions League. Ma Nesta ha deciso diversamente. In maglia rossonera ha vinto 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe italiane, 2 Champions League, 2 Supercoppe europee e 1 Mondiale per club. Insomma, tantissimo, forse più di quanto si attendesse quando lasciò la Lazio per sposare la causa del Milan di Ancelotti. Si dice che il suo trasferimento ai New York Red Bulls del capitano Thierry Henry sia già cosa fatta. Lo conferma Wikipedia, che nella pagina italiana dedicata al team Usa lo considera già nella rosa a disposizione del tecnico svedese Hans Backe.

Nella Major League Soccer a stelle e strisce troverà quasi certamente spazio un altro grande del calcio di casa nostra, Marco Di Vaio, bomber tutta grinta e talento del Bologna che ha contribuito in modo importante a tenere a galla nelle ultime 4 stagioni. 66 gol in 139 presenze ufficiali, la città dei portici dice grazie ad uno dei suoi più grandi giocatori di sempre e si prepara a seguirlo in tv via cavo. "Scappo per non fare panchina", l'ultima dichiarazione da leader. Di Vaio, 36 anni a luglio, giocherà nei Montreal Impact, squadra canadese della quale fanno già parte due connazionali, Bernardo Corradi e Matteo Ferrari. Il Canada non è mai stato così azzurro.

Gli Stati Uniti affascinano da sempre un altro grandissimo del pallone tricolore, Alex Del Piero, simbolo e bandiera della Juventus dei record, uomo spogliatoio nella buona e nella cattiva sorte, capitano ad honorem della squadra che domenica scorsa si è aggiudicata lo scudetto. Lo scorso autunno, il presidente Agnelli gli ha fatto sapere pubblicamente che la sua avventura con la maglia bianconera era giunta al termine, provocando uno scossone di proporzioni devastanti tra la tifoseria del club torinese che proprio non ne vuole sapere di veder partire il suo numero 10.

Del Piero aspetterà probabilmente la fine del campionato per comunicare alla stampa le coordinate della sua prossima destinazione. Vuole giocare ancora, il capitano, perché è convinto di essere ancora utile in campo. Gli Usa la passione di una vita, New York la città in cui torna non appena gli impegni glielo consentono. Potrebbe raggiungere Nesta nei Red Bulls, oppure potrebbe scegliere Los Angeles e dire sì ai Galaxy di Beckham. E poi dicono che il torneo americano sia poco interessante.

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