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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2012 alle ore 18:19.

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Il vicepresidente del Cnf Ubaldo PerfettiIl vicepresidente del Cnf Ubaldo Perfetti

Sulla revisione della geografia giudiziaria Governo in contraddizione: non applica la spending review. La critica all'Esecutivo arriva dal Consiglio nazionale forense che ha anticipato oggi in un incontro con gli Ordini forensi, le Unioni la Cassa, l'Oua e le associazioni, due importanti progetti in tema di revisione della geografia giudiziaria e di indicazione dei parametri per la liquidazione delle spese giudiziali da parte del giudice. Anticipando di fatto il lavoro che il Governo sta conducendo per attuare le norme previste dalla legge Stabilità e dal decreto Cresci-Italia.

Capotosti esclude la legittimità di un intervento per regolamento ministeriale sugli Ordini professionali
Sulla riforma dell'ordinamento forense il presidente emerito della Consulta Piero Alberto Capotosti avverte: è illegittimo intervenire con regolamento ministeriale sulla distinzione tra funzioni amministrative e disciplinari di Cnf e Ordini. I due progetti e il parere di Capostosti saranno formalizzati nelle sedi istituzionali e politiche nei prossimi giorni.

Perfetti: occorre rispettare il quadro costituzionale
«La giurisdizione del Cnf è di natura speciale, come più volte ha riconosciuto anche la Consulta», ha spiegato il vicepresidente del Cnf Ubaldo Perfetti. «Per intervenire sull'ordinamento forense occorre rispettare il quadro costituzionale e ci batteremo perché Cnf e Ordini trovino una adeguata disciplina in una legge dello stato». Perfetti ha anche ricordato che la riforma dell'ordinamento sarà all'ordine del giorno della commissione giustizia della Camera la prossima settimana.

Alpa: si abbassa il livello di tulela dei diritti dei cittadini
Il presidente del Cnf, Guido Alpa, ha sottolineato come la "mutazione" imposta alla professione legale dai cosiddetti interventi di liberalizzazioni provochi un abbassamento del livello di tutela dei diritti dei cittadini.

Il parere del professor Capotosti
Il professor Capotosti ha dato risposta al quesito se fosse applicabile al Cnf l'articolo 3 , comma 5, lettera f del decreto legge 138/2011, che stabilisce con norma generale la delegificazione anche per disciplinare la distinzione tra funzioni amministrative e disciplinari. Capotosti ha rilevato come diventi "dirimente" la veste specifica con la quale i diversi Consigli esercitino tali funzioni e ricorda che il Cnf esercita la funzione disciplinare come giudice speciale, come ha rilevato la stessa Corte Costituzionale. Questo significa che, in virtù dell'articolo 108 della Costituzione, opera la riserva di legge che preclude al legislatore di trasferire la competenza normativa in materia alla fonte regolamentare del governo.

Revisione della geografia giudiziaria sì, ma applicando le regole
«Il governo ha finora messo mano a questa delicata materia, che riguarda il diritto di accesso alla giustizia dei cittadini, con evidente incapacità progettuale e senza applicare le stesse regole che oggi lo stesso governo richiama come essenziali per la sua azione», ha detto Enrico Merli coordinatore della commissione ad hoc istituita dal Cnf, che ha condotto una attenta analisi dei dati su 48 dei 57 tribunali subprovinciali in odore di soppressione.

Tenere conto della spending review
Il progetto Cnf evidenzia le contraddizioni in cui è incorso il governo nello stabilire i risparmi attesi dalla riforma e sfida l'esecutivo ad applicare al tema la regola della spending review. Secondo il Cnf su questo tema il governo ha finore applicato il criterio della spesa storica, che è spesa "subita", smentendo sé stesso. «Applicare la spending review significa, invece, avviare un serio controllo di gestione, stabilire fabbisogni standard e dunque costi standard e calcolare anche i costi dell'eventuale soppressione in termini di ulteriori investimenti necessari e riduzione dell'efficienza».

I parametri per la liquidazione delle spese legali
La commissione tariffe, coordinata da Aldo Morlino, spiega il Cnf, ha messo a punto una proposta di parametri per la liquidazione da parte del giudice delle spese legali, anche per superare l'impasse che si è venuto a creare nei tribunali dopo l'abolizione di ogni riferimento al tariffario. Il nuovo impianto proposto individua tabelle parametriche per ogni tipologia di procedimento nelle varie materie (civile, amministrativo, tributario, penale), raggruppa, per ogni procedimento, le attività professionale in 5 fasi processuali come da "scansione" codicistica, stabilisce fasce di valore delle controversie rifacendosi a quelle del contributo unificato (appena 7 da 14 previste dalle vecchie tabelle). Fissa anche dei parametri calcolati sulla media di valore da attribuire alla attività professionale nella specifica fase rilevata nella prassi. «Le linee guida che abbiamo seguito - ha spiegato Morlino - sono la semplificazione del sistema, la facilità di consultazione, la tutela del cliente/consumatore, l'equità tra compensi e attività svolta, la trasparenza dei costi della prestazione professionale, la difesa del giusto compenso».

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