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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2012 alle ore 15:52.

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Prime schermaglie tra Francia e Germania, dopo il voto di domenica scorsa che ha visto salire all'Eliseo Francois Hollande dopo il ballotrtaggio con il presidente uscente Nicolas Sarkozy.

La cancelliera tedesca «non può decidere da sola le sorti dell'Europa: non abbiamo votato per avere un presidente Ue e questo si chiama Angela Merkel». A sottolinearlo in una trasmissione di France 3 il portavoce del partito socialista francese (Ps), Benoit Hamon, che però appartiene all'ala sinistra e non è considerato vicino a François Hollande. «Vogliamo rinegoziare il trattato Ue» in chiave di «rilancio dell'economia e della crescita» e non solo di «rigore». Anche perchè le «politiche di austerity hanno portato la Grecia» sull'orlo del fallimento, ha aggiunto Hamon.

La lettera della Merkel
La cancelliera tedesca all'indomani dell'elezione di Hollande aveva lanciato segnali distensivi e di cooperazione: «Da parte mia sono certa che la nostra collaborazione, e la tradizionale buona e profonda amicizia fra i nostri popoli sarà rafforzata e approfondita, anche in vista del 50° giubileo del Trattato dell'Eliseo - ha scritto la Merkel - Allo stesso tempo sta a noi prendere le decisioni necessarie per la Ue e per l'Eurozona per preparare le nostre società al futuro e assicurarne a aumentarne il duraturo benessere. Mi rallegro del fatto che porterò con lei avanti questo percorso nella nostra comune responsabilità per l'Europa e di lavorare per il benessere dei nostri paesi e dell'Europa».

Parlando a una radio locale del Nordreno-Vestfalia, la Merkel aveva aggiunto che con Hollande bisogna trovare una soluzione: «Credo che, sia dalla sua, sia dalla mia parte, ci sia il desiderio di trovarla. Questo però non significa che si debba arretrare dai propri principi».

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