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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2012 alle ore 22:50.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2012 alle ore 12:16.

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Wolfgang SchaubleWolfgang Schauble

Una riunione ristretta tra le autorità Ue più Mario Draghi per la Bce, poi l'Eurogruppo che si è protratto per tutta la serata. La tensione è massima. Non ci sono nuove indicazioni sulla linea da tenere sulla Grecia: ufficialmente prevale l'idea che non c'è nulla su cui trattare e che spetta ad Atene trovare la soluzione politica che garantisca il rispetto di quanto concordato per ottenere il prestito. Ma tra i Governi ci sono differenze di valutazioni sui rischi per l'Eurozona se la Grecia tornasse alla dracma. Il braccio di ferro con Atene continua.

La Grecia dovrebbe prima uscire dall'Unione Europea nel caso di un suo abbandono dell'euro. È quanto sostenuto dal ministro delle Finanze dell'Austria, Maria Fekter, entrando all'Eurogruppo. Secondo il ministro «la Grecia dovrebbe poi rinegoziare un'eventuale reingresso nell'Unione».

«Credo che per la Grecia sia meglio restare nell'eurozona», ha dichiarato la Merkel parlando davanti agli studenti di una scuola di Berlino. La cancelliera si è detta preoccupata per la situazione. «La solidarietà può finire solo se la Grecia dice semplicemente: «Non manteniamo l'impegno». Più dura la posizione del suo ministro delle finanze, Schäuble, espressa già nei giorni scorsi, mentre il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha dichiarato: «Vogliamo mantenere la Grecia nell'euro e faremo tutto il possibile perchè ciò accada». Sottolineando poi, al termine della riunione, che «nessuno è contro questa posizione» e parlarne è un «non senso», è «propaganda». Juncker si è espresso contro «questo modo di provocare i greci» con l'ipotesi di un'uscita di Atene dall'euro. «Non mi piace questo modo di trattare la Grecia con continue minacce».

L'Eurogruppo è stato interessante anche alla luce della sconfitta della Merkel ieri in Nord Reno Vestfalia, la "Lombardia tedesca", che produce da sola oltre un quinto del Pil del Paese. Merkel sembra avere perso parte di quel consenso popolare che ha invece l'uomo con cui dal 16 maggio - giorno di passaggio di consegne all'Eliseo - si dovrà confrontare giornalmente, il nuovo presidente francese Francois Hollande. Primi due giorni con questo rapporto di forze che va delineandosi sono l'Eurogruppo di oggi e l'Ecofin di domani, a cui parteciperà anche il premier italiano Mario Monti. Sullo sfondo le sempre più probabili elezioni in Grecia, forse già il 16 giugno, e, come detto, la sempre meno scontata permanenza di Atene nell'Eurozona.

La stampa tedesca mette in grande evidenza anche altri problemi: i socialdemocratici e i Verdi tedeschi chiedono infatti a Wolfgang Schäuble di scegliere fra la presidenza dell'Eurogruppo e il ministero delle Finanze in Germania, del quale ora è alla guida dopo l'addio di Juncker, che aveva accusato il duo franco-tedesco Sarkozy-Merkel di governare l'Unione europea senza tenere conto degli altri Stati membri. Sul quotidiano economico Handelsblatt Carsten Schneider, esperto di questioni finanziarie dei socialdemocratici tedeschi, scrive che «se Schäuble assumerà la presidenza dell'Eurogruppo questa sarà incompatibile con le esigenze dell'incarico di Governo». Della stessa opinione l'eurodeputato dei Verdi Sven Giegold: «Non sarebbe affatto positivo che Schäuble presiedendo l'Eurogruppo rimanesse a difendere gli interessi della Germania come ministro».

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