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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2012 alle ore 12:29.

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Non sono ancora la maggioranza, ma quasi. Gli italiani che ritengono giusto che una coppia omosessuale possa sposarsi sono oggi il 43,9%, mentre superano il 50% i connazionali d'accordo con chi propone di riconoscere per legge gli stessi diritti di una coppia sposata alle coppie conviventi di persone omosessuali. Solo il 20% si dice invece d'accordo a permettere alle stesse copie omosessuali l'adozione di un figlio. A fare il punto sulla sensibilità dell'Italia verso il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, in occasione della Giornata contro l'omofobia, la prima indagine promossa da Istat e Dipartimento per le pari opportunità sulla popolazione omosessuale in Italia, resa nota oggi nel corso di un incontro a Montecitorio.

Un milione le persone che si dichiarano omosessuali
L'indagine stima che siano circa un milione (2,4% della popolazione residente) le persone che si sono dichiarate omosessuali o bisessuali. La maggior parte di queste é di sesso maschile, é giovane e vive nel centro Italia. I dati, ricorda l'istituto, «si riferiscono solo alla parte della popolazione che ha deciso di dichiararsi». Non sono quindi indicativi della effettiva consistenza della popolazione omosessuale. Si tratta comunque del primo dato "certificato" di questo tipo. Sono invece due milioni le persone che dicono di aver sperimentato nella propria vita l'innamoramento o i rapporti sessuali o l'attrazione sessuale per persone del proprio sesso. Chi fa coming out, rivelando la propria omosessualità, preferisce farlo con amici e colleghi di lavoro, piuttosto che in famiglia. Secondo il rapporto, circa il 20% dei genitori (più i padri delle madri) sa che i loro figli sono omosessuali, un dato che sale al 45,9% per i fratelli, al 55,7% per i colleghi, al 77,4% fra gli amici.

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