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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 16:31.

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La sfida del rinnovamento
Ma la "foto di Vasto" potrà reggere tra un anno la sfida delle politiche o rischia di trasformarsi in una riedizione dell'"armata" di Achille Occhetto nel '94? Questa la preoccupazione di molti dirigenti di Largo del Nazareno, che non a caso insistono nel rilanciare la formula progressisti più moderati con un occhio all'Udc di Pier Ferdinando Casini. Il quale, archiviato il progetto del Terzo polo, sembra oramai più orientato verso un Pdl sia pure rinnovato che verso il Pd. A decidere la partita delle politiche del 2013 sarà in buona sostanza la capacità del centro-destra di rinnovarsi, non solo nel nome, mettendo in campo il già annunciato rassemblement moderato aperto al contributo della società civile (Luca Cordero di Montezemolo? il ministro Corrado Passera?) e di quel che resta del Terzo polo. Una sfida non di poco conto, e legata molto alla capacità che avrà un Berlusconi ancora centrale di osare e puntare oltre il già conosciuto, come indubbiamente ha saputo fare nelle fasi cruciali della sua carriera politica.

Riformismo e legge elettorale
Legato anche e soprattutto alle scelte del Pdl nei prossimi giorni è pure il destino delle riforme costituzionali e della legge elettorale. Il progetto di un nuovo rassemblemente moderato potrebbe essere favorito da una legge elettorale (doppio turno alla francese o modello a turno unico di tipo spagnolo) che non obbliga a coalizzarsi prima del voto. E presentarsi con il proprio volto senza essere costretti nell'angolo della "foto di Vasto" converrebbe senz'altro anche al Pd, che infatti è il partito che più preme per riformare il cosiddetto Porcellum. Eppure proprio i risultati dei ballottaggi potrebbero avere un effetto centrifugo su un Pdl in difficoltà e rafforzare le spinte conservatrici, rappresentate soprattutto dagli ex An, tese a mantenere un Porcellum magari lievemente corretto con l'introduzione della preferenze per salvaguardare la storica alleanza con la Lega.

Mesi difficili per Monti
Quello che per ora è certo è che da domani inizierà una lunga campagna elettorale che ci porterà dritti alla primavera del 2013. Con i principali partiti, Pdl e Pd, in guerra tra di loro. E con continui distinguo all'interno della "strana" maggioranza per tentare di non pagare più dell'altro lo scotto del governo tecnico e delle sue scelte impopolari. Non saranno mesi facili per Monti e per il suo governo.

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