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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 08:11.
«Sembrava di essere in un film» hanno commentato i professori e gli studenti che hanno assistito alla scena. Urla, pianti, disperazione, le sirene impazzite che per tutto il giorno lacerano l'aria di Brindisi. Melissa morirà all'ospedale Perrino di Brindisi un paio di ore dopo. Il padre è un piastrellista di Mesagne arrivato in ospedale con la tuta di lavoro sporca di colla e di cemento. Pure il padre di Vanessa e Veronica e Marco, il fratellino di dieci anni, è un manovale. Padri e madri che ieri mattina hanno salutato le figlie adolescenti con i libri sotto il braccio: dovevano raggiungere la loro scuola, un luogo sacro e sicuro allo stesso tempo. Almeno così pensavano.
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IL PAESE
IN LUTTO
SI FERMA
L'impegno per la legalità
L'istituto Morvillo-Falcone era stato uno dei premiati nel 2007 al concorso «La legalità nel quotidiano» a cura dell'Osservatorio permanente giovani editori e dalla Fondazione Bnc e riservato alle scuole superiori di Calabria e Puglia che partecipano al progetto dell'Osservatorio «Quotidiano in classe». L'istituto vinse con un manifesto raffigurante una serie di occhi aperti con al centro una foto di Falcone e Borsellino e la frase «Guarda la legalità in faccia». Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio: «Inaugureremo l'edizione prossima del concorso, a ottobre, nella scuola che oggi piange la scomparsa di Melissa»
Stop alla «Notte dei musei»
Annullata in tutta Italia la notte bianca dei musei per manifestare con il silenzio dei luoghi di cultura, dice una nota del Mibac, «oltre che la condanna di ogni gesto di violenza, la sincera partecipazione al dolore della famiglia della vittima, di tutte le persone coinvolte nell'attentato, di tutta la città di Brindisi»
Un minuto di silenzio al Giro
Al momento del via alla quattordicesima tappa del Giro d'Italia, da Cherasco a Cervinia, i ciclisti si sono raccolti in raccoglimento e, per dare un segno della loro partecipazione, si sono tolti tutti il caschetto di protezione, osservando quindi un minuto di silenzio
