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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2012 alle ore 19:26.
Perde 7 ballottaggi su 7, anche se a Meda per un solo voto. Scontata in alcuni casi, dopo la 'separazione' dal Pdl, la sconfitta della Lega Nord, brucia più del previsto. Perché il Carroccio non ce la fa in nessuna delle città dove, al secondo turno, correva con un suo candidato. A Tradate (Varese) Gianfranco Crosta si ferma al 47,40% contro il 52,59% di Laura Cavalotti (cs). Risultato quasi identico a Palazzolo sull'Oglio (Brescia), dove Alessandro Sala con il 47,51% è battuto a Gabriele Zanni del centrosinistra (52,48%). E poi c'è Meda (Monza e Brianza): il candidato lumbard Giorgio Taveggia arriva a 3.866 voti, quello del centrosinistra Gianni Caimi a 3.867.
Va peggio a Senago (Milano), con il leghista Riccardo Pase che si ferma al 38,87%, dietro a Lucio Fois (cs) al 61.12%. A Cantù (Como) i lumbard (con Nicola Molteni al 44,97%) arrivano dietro a un cartello di liste civiche guidato da Clausio Bizzozero al 55,02% . A San Giovanni Lupatoto (Verona) il Carroccio con Fabrizio Zerman (48,84%) è sconfitto da Federico Vantini (cs) al 51,15%. E a Thiene, nel vicentino Maria Rita Busetti è staccata di 10 punti percentuali (al 40,49%) da Giovanni Casarotto al 59,50%, sostenuto dai democratici e da una serie di liste civiche.
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I lumbard registrano la sconfitta. «Abbiamo pagato un prezzo altissimo alle vicende che hanno coinvolto la Lega dal punto di vista mediatico-giudiziario negli ultimi tempi», ammette Roberto Maroni. Ma, dice l'ex ministro dell'Interno, «oggi si conclude la nostra traversata nel deserto, con la stagione dei congressi si apre una fase nuova che vedrà la Lega tornare protagonista». A due condizioni: «Un ricambio generazionale forte ai vertici e un rinnovamento profondo» per dare risposta alla questione settentrionale. Le future alleanze saranno decise dal congresso, ma Maroni ammette che sul risultato delle amministrative hanno pesato due «anomalie»: oltre alle vicende giudiziarie («la notizia dell'avviso di garanzia a Bossi e ai suoi figli ha determinato un ulteriore allontanamento dalla Lega»), anche la corsa solitaria. Però fare un accordo con il Pdl che appoggia il Governo Monti «avrebbe voluto dire il trionfo dell'ipocrisia». Quanto a Pontida non é cancellata, solo rinviata: si farà con il nuovo segretario.
In ogni caso la Lega, per ora, continua a tenersi le mani libere, perché «è nè di destra nè di sinistra, è padana, e siamo disposti a fare alleanze con chi vuole raggiungere i nostri obiettivi». Nessuna demoniozzazione dei grillini, per non fare l'errore di chi negli anni '90 diceva che il Carroccio era solo un fenomeno di protesta o di passaggio. Ma nessuna analogia con il Movimento 5 Stelle, perché «nelle risposte siamo diversi, noi cerchiamo di rispondere alla questione settentrionale, loro ad altro» precisa Maroni.
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