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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2012 alle ore 14:44.
La vittoria a Parma del nuovo movimento contestatario Cinque Stelle è prima di tutto "una sconfitta clamorosa della destra che ha il municipio dalla fine degli anni Novanta", commenta Libération.
"Gli italiani sdegnano i partiti principali" alle elezioni locali, sottolinea il Financial Times, mettendo in risalto il crescente scontento nei confronti dell'establishment che potrebbe avere "profondo impatto" sulle elezioni politiche del prossimo anno. Il Movimento Cinque Stelle è la "nuova forza" emergente sulla scena politica.
Pizzarotti ha dichiarato al Financial Times che la sua vittoria rappresenta il desiderio di cambiare rispetto ai partiti tradizionali. Riferendosi al buco nei conti municipali lasciato dalla precedente amministrazione di centrodestra, Pizzarotti ha aggiunto: "C'è stata molta cattiva politica a Parma, un vero specchio del Paese, a causa di debiti e scandali. Se possiamo farlo a Parma, possiamo farlo ovunque". Anche se Grillo ha chiesto che l'Italia lasci l'euro, Pizzarotti ha detto di avere vinto per le sue politiche di buon senso a livello locale, non per un voto anti-Europa.
"Parma elegge come sindaco il candidato del comico anti-austerità", titola il Guardian. Il quotidiano britannico parla della "rivolta italiana" come ultimo esempio della perdita di fiducia dell'Europa nei confronti dei politici tradizionali in carica.
Pizzarotti, "il candidato anti-austerità", ha trionfato al ballottaggio – riferisce il Guardian - sconfiggendo il candidato di centrosinistra. Prende il posto del sindaco appoggiato dal Pdl che si era dimesso in settembre per uno scandalo sulle finanze comunali.
Il messaggio Grillo – continua il Guardian – quest'anno ha toccato le corde degli italiani, poiché i partiti sono alle prese con nuovi scandali finanziari, dopo essere stati messi in un angolo dal governo Monti. Il comico "mostra poca più pazienza con Monti, che chiama ‘Rigor Montis', condannando i suoi aumenti di tasse legati all'austerità e sostenendo che l'Italia starebbe meglio fuori dall'euro".
Le opinioni talvolta "stravaganti" di Grillo, secondo il Guardian, contrastano con l'approccio sobrio alla politica locale dei suoi candidati municipali.
"Il comico Grillo scuote la politica italiana con una vittoria shock", titola il sito del Chicago Tribune, riprendendo un altro lancio Reuters. "I partiti politici italiani speravano che Beppe Grillo si dissolvesse, ma il comico che inveisce contro la loro corruzione e inettitudine e dice che l'Italia dovrebbe fare default sul debito e lasciare l'euro continua a rafforzarsi".
Sempre più popolare, Grillo "fa campagna per ripulire la politica e gli affari, promuovere l'energia pulita e smantellare monopoli e privilegi". "Ha una padronanza di Internet e dei social media che è anni luce in anticipo rispetto a qualsiasi partito tradizionale", sottolinea la Reuters. I sondaggi, aggiunge, dicono che il movimento è diventato la terza forza politica italiana (12% a livello nazionale). "Il suo crescente impatto fa eco al successo degli outsider altrove in Europa, mentre la crisi economica ha cancellato la credibilità dei sistemi partitici vecchio stile".
Anche la Reuters fa notare che secondo Grillo, la vittoria di Pizzarotti a Parma è stata ottenuta con una campagna costata appena 6.000 euro.
Dopo avere cercato di liquidarlo come un demagogo "antipolitico", continua l'agenzia, i politici tradizionali hanno recentemente cominciato a riconoscerlo come legittimo rivale e hanno sostenuto perfino affinità con gli obiettivi del suo movimento. Mariastella Gelmini ha detto che ricorda Berlusconi quando è entrato in politica nel 1994.
Mentre Grillo, per la sua potente invettiva e la sua abilità retorica, è il leader ideale, molti analisti osservano che i suoi seguaci, spesso giovani professionisti, sono molto più concreti e pragmatici.
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