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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2012 alle ore 10:39.

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Marysthell Garcia Polanco si reca a Palazzo di Giustizia. Nei riquadri, Barack Obama e Ilda BoccassiniMarysthell Garcia Polanco si reca a Palazzo di Giustizia. Nei riquadri, Barack Obama e Ilda Boccassini

Dopo aver annunciato ai cronisti prima di entrare in aula «Ne vederete delle belle» Marysthell Garcia Polanco ha fatto delle dichiarazioni "esplosive": «Per farlo ridere mi sono vestita da Ilda Boccassini, con la toga addosso, da Obama e da Whitney Houston. Dopo cena, racconta l'ex soubrette, «si scendeva nella discoteca e facevo lo spettacolo per farlo divertire». La testimone ha raccontato di non avere mai visto nella villa di Arcore ragazze nude e che l'abbigliamento era di tipo burlesque.

Rispondendo alle domande del pm Antonio Sangermano, la ragazza ha detto che le ospiti «non si facevano toccare né toccavano nelle parti intime Berlusconi e Fede». Racconta Marysthell di aver ricevuto soldi in contanti (10.000 euro) su disposizione di Silvio Berlusconi dal ragioniere Giuseppe Spinelli e anche regali, cose semplici, non costose, ma non per le serate ad Arcore, ma per aiutarla in un momento di difficoltà. «Ho conosciuto Berlusconi nel 2009 - sono stata nelle sue case, in Sardegna, a Roma e sul Lago Maggiore. Non ho mai avuto con lui nessun rapporto nè sessuale nè sentimentale. Berlusconi mi ha dato dei soldi in un'occasione perchè mia figlia stava male, era allergica ai gatti ed era in ospedale. Poi mi ha aiutato per il mio gruppo musicale. «Ho sentito dire da alcune ragazze che ricevevano soldi per stare in intimità con Berlusconi, ma io non le ho mai viste», ha affermato Polanco.

Prima di lasciare il palazzo di Giustizia Marystell ha annunciato le sue prossime nozze, tenendo stretto il suo futuro marito, Westher Molteni, 25 anni, giocatore di basket: «Tra un mese mi sposo e Berlusconi farà da testimone».

Anche Giuseppe Spinelli il ragioniere di fiducia di Silvio Berlusconi che si occupava dei conti personali dell'ex premier, ha deposto la sua testimonianza in aula, ammettendo di aver portato in 2 anni, dal 2009 al 2010, circa 20 milioni in contanti ad Arcore. Soldi che monetizzava incassando assegni firmati dal'ex capo del Governo che gli dava «disposizioni». «Eseguivo - ha detto il ragioniere - su disposizioni di Silvio Berlusconi». Spinelli, secondo il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, è stato manager di fiducia del premier, e «l'erogatore che consegnava somme di denaro alle persone presenti alle serate».

Rispondendo alle domande della Boccassini, con davanti anche la documentazione bancaria raccolta nel corso delle indagini, Spinelli ha raccontato i soldi finivano nella «cassa» (cassaforte, ndr) di Villa San Martino. Il ragioniere, secondo la sua deposizione, nel 2009 avrebbe prelevato in contanti 7.665.000 euro mentre nel 2010 oltre 12.000.000 di euro. «I soldi - ha precisato più volte - venivano portati sempre ad Arcore», spiegando che quando si trattava di «cifre importanti» la banca veniva preavvisata e le somme «spezzettate». Inoltre il ragioniere ha ricordato che nel dicembre 2010 in pochi giorni vennero prelevati in contanti circa 1 milione di euro. Ha anche spiegato il prestito fatto a Lele Mora tra assegni circolari e contanti di 2.450.000 euro, denaro prelevato da un conto corrente aperto appositamente nel gennaio 2010 a nome di Spinelli «per far fronte a una richiesta di aiuto» del talent scout.

Le modalità dell'aiuto
«Durante la settimana mi chiamavano, prendevo nota delle esigenze, lui mi diceva cosa fare e poi preparavo una busta con i contanti per ciascuna». Spinelli ha anche ribadito che «la gestione degli appartamenti di via Olgettina era in mano alla signora Nicole Minetti» a cui girava le provviste per i pagamenti. In più, come lui stesso ha detto, Spinelli si occupava anche delle spese extra come il dentista, dei pagamenti delle utenze di casa e così via. Rispondendo a una domanda del pm Sangermano su quali fossero i motivi di questi pagamenti, il ragioniere ha affermato: «Non mi sono chiesto il perché, per me erano tutte persone senza lavoro». «Tra maggio e settembre 2010 - racconta - ho dato a Ruby meno di 10 mila euro», in una serie di incontri anche senza preavviso. «Ho aiutato tutte persone che non avevano un lavoro, avevano bisogno, venivano dall'estero e non avevano una casa», aggiunge. Alla domanda se ha elargito denaro contante alle Olgettine, il contabile replica: «Qualche volta sì. Da quest'anno facciamo loro i bonifici mensili». Ma tra questi bonifici Ruby non è tra le destinatarie.

A giugno le prossime udienze
È stato aggiornato al primo giugno il processo a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Nella prossima udienza sono in programma le testimonianze della parlamentare Maria Teresa Rossi, dell'europarlamentare Licia Ronzulli, delle gemelle Imma e Concetta De Vivo e di Michelle Conceicao. Un'altra udienza è prevista per l'8 giugno

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