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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2012 alle ore 19:57.

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Guardasigilli a difesa delle nuove norme sulla lotta alla corruzione nella Pa, approdate oggi in Aula a Montecitorio per la prima lettura della Camera. Sulla ridefinizione della concussione all'interno del ddl, ha spiegato il ministro della Giustizia Paola Severino nel suo intervento al termine della discussione generale sul provvedimento,«si è cercato di costruire una fattispecie che prescindesse dai processi in corso».

Prescrizione, revisione in altra sede
Il regime prescrizione, ha aggiunto, «segue e non precede l'entità della pena, che non va stabilita sulla base di ragioni prescrizionali ma sul rilievo del bene tutelato». La revisione della prescrizione - ha poi concluso- «va fatta in altra sede, in sede di carattere generale, per non creare provvedimenti che sono dei bubboni, che non hanno nulla a che vedere con l'impianto di quello specifico settore».«Se il legislatore si dovesse far carico di ciò che sta accadendo nelle aule di giustizia - ha aggiunto - nessuna norma sarebbe mai modificabile».

I dubbi dell'Idv
Quanto ai dubbi sollevati dal gruppo dell'Italia dei Valori, Severino ha spiegato che «le ragioni di questa modifica stanno negli inviti ricevuti dall'Europa, non per l'unione di due fattispecie diverse come la corruzione e la concussione ma per una chiarezza» su un tipo di reato «che può portare all'impunità di alcuni soggetti e alla punibilità di altri». Dopo la presentazione dei relatori, Iole Santelli (Pdl) e Angela Napoli (Fli) sul ddl che reca le «disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione» ha preso la parola il capogruppo Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa.

Pdl: no a maggiornza variabili
Il Pdl, ha spiegato Costa, auspica «una linea chiara, per evitare che si possa, in certe circostanze, arrivare a maggioranze diverse da quelle che sostengono il governo». Questo, ha proseguito Costa riferendosi alla norma sulla responsabilità civile dei magistrati, «potrebbe giustificare, in altri rami del Parlamento il mantenimento di norme attraverso maggioranze diverse. Noi non lo vogliamo, vogliamo condividere con il governo il percorso, su tutti i provvedimenti».

Il sostegno della Lega
Dalla Lega è arrivata invece la conferma del sostegno al ddl «che può essere migliorato ma sul quale si è arrivati ad una soluzione «soddisfacente». «L'auspicio è che questo provvedimento venga approvato», ha sottolineato in Aula Nicola Molteni: «Noi siamo all'opposizione, ma abbiamo sempre detto che se il governo avesse proposto iniziative utili da approvare, da parte nostra ci sarebbe stato un atteggiamento serio e responsabile, così come l'abbiamo tenuto in commissione».

L'attenzione di Patroni Griffi
Per il Pd sono intervenuti Donatella Ferranti e Orlando Giovannelli che hanno difeso il testo giunto alla discussione dell'Aula. In aula per l'avvio del confronto anche Filippo Patroni Griffi, ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, a testimonianza dell'attenzione con cui il governo segue un provvedimento che dovrebbe avere un effetto deterrente nei confronti dei reati contro la Pa, come ha sottolineato nel suo intervento Mario Tassone (Udc).

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