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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 07:16.

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ACI CASTELLO - Le polemiche sono «artificiose, i capannoni erano in assoluta normalità e la zona non era classificata come particolarmente sismica. Non va dimenticato che sono morti anche imprenditori nei crolli». Drammi umani. Ed anche una ricaduta sul Pil sarà inevitabile. «Nell'area dove c'è l'epicentro si produce circa l'1% del Pil, assisteremo ad un fermo delle attività produttive per qualche mese, un minimo impatto sarà inevitabile». Giorgio Squinzi torna sulle polemiche legate alla solidità dei capannoni, «escludo malafede da parte degli imprenditori» e conferma l'analisi diffusa dal Centro studi di Confindustria, nell'indagine rapida sulla produzione industriale.

Il calo dell'attività prosegue: -0,6% a maggio su aprile. I terremoti, scrive la nota del Csc, avranno «prolungate conseguenze» sulle produzioni di alcuni tra i più importanti distretti, in un'area ad alta vocazione manifatturiera. «Ciò non può che aggravare un quadro già difficile», con previsioni sugli ordini in netto peggioramento (saldo a -43, il minimo da gennaio 2010, dal -39 di aprile), tirati giù da quelli interni (-47 da -44).
Bisogna ricominciare a crescere: «Soffriamo di bassa crescita perché nel nostro paese è difficile fare impresa, dobbiamo fermare l'emorragia, ritrovare la fiducia, metterci in gioco. Questo è l'obiettivo della mia Confindustria», ha detto, sottolineando di non sentirsi «un uomo solo al comando» ma parte di una squadra che «deve lavorare in una direzione virtuosa».

Con la crescita si può combattere la disoccupazione giovanile: «Un problema che mi angoscia. Rischiamo di perdere una o due generazioni di giovani, questo ci può condannare ad un declino lento e inevitabile». Sono quattro le emergenze da affrontare prioritariamente: la semplificazione burocratica, con una riforma della Pa; tagli alla spesa pubblica per ridurre le tasse; i ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione; il credito. Temi sottolineati ieri all'assemblea degli industriali di Catania (vedi pag.48), in cui Squinzi ha lanciato un messaggio anche al governo sul decreto sviluppo: «Ci auguriamo che il decreto cui sta lavorando il ministro Passera, pieno di buone idee, il 30% di incentivo fiscale sulla ricerca e il bonus, non venga fuori diverso da come concepito. Spero che il ritardo sia a causa del terremoto, ma ci arrivano segnali non positivi di altri ministri che vorrebbero stopparlo».

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