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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2012 alle ore 07:38.

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Dentro le mura dei comuni, nei centri storici diventati zona rossa, che non hanno più le piazze punteggiate di anziani che rifanno la Repubblica e la formazione della nazionale per gli Europei, si continua a scavare. Ieri, in serata, il primo miracolo: una donna estratta viva dalle macerie di casa sua dopo 12 ore dal crollo. Per una che ce l'ha fatta in sedici vengono pianti. Uomini e donne morti nella maggior parte dei casi al lavoro. In tredici erano in aziende venute giù durante la scossa delle 9.07 di ieri mattina.

Mauro Mantovani, titolare della Aries di Mirandola: nel sisma del 20 maggio aveva la sua azienda era stata gravemente danneggiata: aveva già trovato un nuovo capannone. Ieri era al lavoro quando tutto è crollato.
Mohamad Azaar, marocchino di 36 anni, padre di famiglia che aveva paura di rientrare in fabbrica, la Meta di San Felice sul Panaro «ma ci è dovuto andare sennò lo licenziavano», ringhiano i parenti disperati.
Kumar Pawan, indiano del Punjab, di 31 anni, anche lui padre di due bambini piccoli, morto nel crollo della Meta. Stessa fine per Gianni Bignardi, ingegnere che ieri mattina era con i due operai stranieri nell'azienda di San Felice: stava facendo i sopralluoghi necessari a concedere l'agibilità.

Enea Grilli era uno dei tre titolari della Bbg di San Giacomo di Mirandola, ieri mattina era al lavoro. Non è più tornato a casa.
Schiacciato dalle macerie dela stessa azienda anche Vincenzo Iacono, 37 anni, napoletano che qui in Emilia aveva trovato il lavoro e la stabilità che la sua terra non era stata capace di dargli.
Eddy Borghi aveva 38 anni e, vista la crisi dell'azienda di pavimentazione in cui lavorava, aveva accettato la proposta di riparare il capannone della Bbg di San Giacomo di Mirandola: è crollato assieme al tetto.
Anche due donne sono morte sotto le macerie delle aziende in cui lavoravano, a un centinaio di metri di distanza.
Daniela Salvioli, 42 anni impiegata amministrativa nel mobilificio di Cavezzo Douglas Mantovani, di proprietà del suocero.
Iva Contini di anni ne aveva 56, è morta mentre cercava di scavare dal capannone della Oece.
Paolo Siclari 37 anni di Messina, e altri due suoi colleghi (di cui non sono ancora stati resi noti i nomi) sono rimasti sepolti nel crollo della Haemotronic di Mirandola.
Morto anche un cittadino cinese, Hou Hongli.
A perdere la vita in casa è stato Enzo Borghi, 80 anni di Cavezzo. Era tra gli sfollati del sisma del 20 maggio: ieri mattina era rientrato nella sua abitazione di campagna per controllare se era stata ulteriormente danneggiata in questi giorni: ha varcato la soglia proprio mentre la terra riprendeva a tremare.
Sergio Cobellini, 68 anni, di Concordia era appena uscito dalla banca: in strada è stato centrato dalla pioggia di calcinacci.
E poi c'è don Ivo, il parroco della chiesa di Santa Caterina di Rovereto, frazione di Novi. Per lui la morte nella sua chiesa dove era entrato di corsa per portare in salvo la statua della Madonna.

E mentre inizia la sconda giornata per i nuovi terremotati d'Emilia si continua a scavare: ancora una decina i dispersi. La gente prega in silenzio che oggi la terra si fermi, prega perché il sole che qua brilla già alto illumini il lavoro di chi cerca sotto le case crollate. E prega perché si possa ricominciare col sole in faccia, sì, e la paura alle spalle.

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