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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 07:59.
Un 2012 all'insegna della recessione
Il 2012 sarà segnato dalla recessione per l'Italia ma la ripresa è possibile dalla fine dell'anno, ha detto il governatore. «Per l'Italia il 2012 non potrà che essere un anno di recessione, per le incertezze finanziarie e le drastiche, pur se indispensabili, misure di correzione del bilancio pubblico». In scenari non troppo sfavorevoli «la caduta del prodotto può essere contenuta intorno all'1,5%. Una ripresa potrà affiorare verso la fine dell'anno, con probabilità tanto maggiore quanto più saranno efficaci gli interventi strutturali volti a migliorare l'uso delle risorse pubbliche e private, quanto più chiara e decisa sarà la coesione mostrata dall'Unione europea».
Manifestazioni convergenti per difendere l'unione monetaria
Per difendere l'unione monetaria, ha sottolineato Visco, «nell'immediato, servono soprattutto manifestazioni convergenti della volontà irremovibile di preservare la moneta unica». Per il Governatore «vanno resi più efficaci sul piano operativo gli strumenti di assistenza finanziaria agli Stati in difficoltà». Se i governi, le autorità europee, la stessa Banca centrale europea valutano positivamente i progressi compiuti dai Paesi in difficoltà nel risanamento finanziario e nelle riforme strutturali «ne deve seguire un loro impegno attivo a orientare in tal senso anche le valutazioni dei mercati».
Costi della crisi ripartiti equamente fra tutti
Uscire dal sentiero stretto della crisi impone costi a tutti: costi che sono «sopportabili se ripartiti equamente e con una meta chiara». L'azione di politica economica può anche svolgersi in sequenza, un dossier alla volta, sottolinea Visco, «ma è bene che siano comunicati e ribaditi con nettezza il disegno complessivo e la posta in gioco.
In Europa servono progetti di investimento comuni
Visco ha auspicato «l'avvio immediato di progetti comuni e cofinanziati di investimento, con particolare attenzione ai paesi più deboli». Un richiamo che indirettamente sembra guardare a ipotesi come quella dei project-bond di cui attualmente si sta discutendo tra paesi Ue. Operazioni di questo tipo possono «costituire un importante segnale per i cittadini e per gli investitori che oggi guardano soprattutto alle scarse prospettive di sviluppo di singoli Stati o regioni»
Progressi rapidi per la costituzione di un fondo europeo per la risoluzione delle crisi bancarie
Il governatore della Banca d'Italia ha auspicato «progressi rapidi nella costituzione di un fondo europeo per la risoluzione delle crisi bancarie». Procedere alla creazione di un meccanismo di questo tipo «contribuirebbe a ridurre l`incertezza sui mercati», ha affermato nelle considerazioni finali all'assemblea annuale del partecipanti.
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