Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 17:36.

My24
Unicredit, storia di una disputa tra Italia e Germania (Wsj)Unicredit, storia di una disputa tra Italia e Germania (Wsj)

Tutt’altro che unione bancaria. La disputa su Unicredit tra Italia e Germania mostra come si siano logorati i rapporti tra le autorità finanziarie in Europa: con la crisi del debito, le dispute sulla vigilanza delle banche transnazionali si sono moltiplicate e l’integrazione sta facendo marcia indietro. È il Wall Street Journal a puntare i riflettori sulle baruffe tra le autorità bancarie divampate tra vari Paesi dell’Unione europea. Con il caso Unicredit in evidenza.

Tra Italia e Germania, la disputa è cominciata lo scorso autunno, quando le autorità bancarie tedesche hanno ordinato a Unicredit di smettere di prendere in prestito miliardi di euro dalla sua controllata tedesca. «Volevano proteggere il loro sistema bancario ed evitare che fosse infettato da quello più debole del Sud», nota il Wsj, in un ampio servizio firmato da David Enrich e Alessandra Galloni. «La mossa ha mandato in collera i banchieri centrali italiani e fatto precipitare le relazioni tra le autorità finanziarie». C’è la preoccupazione che un sistema finanziario «relativamente senza frontiere» creato «in giorni più felici» adesso rischi di convogliare i problemi dai Paesi malati verso quelli più sani.

Il Wall Street Journal elenca le tappe chiave della pressione sempre più intensa esercitata dalla Germania su Unicredit. Nel luglio 2011, Unicredit aumenta i prestiti presi dalla sua controllata tedesca, «mettendo in allarme BaFin», l’autorità di vigilanza tedesca. Nel settembre 2011, alla riunione del Cda, l’allora presidente di Unicredit, Dieter Rampl, informa i membri del board delle preoccupazioni della BaFin.

Le ansie tedesche si placano il 27 gennaio 2012 con l’aumento di capitale di Unicredit per 7,5 miliardi di euro e poi, il 29 febbraio, con il ricorso alla seconda ondata di prestiti della Bce, che riduce la necessità di attingere dalla controllata tedesca. Il 27 aprile, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ospita a Roma esponenti della BaFin nel tentativo di ristabilire buone relazioni. All’indomani della proposta della Commissione europea di fare un salto in avanti verso un’unione bancaria europea, il Wsj fa notare che l’idea di autorizzare il fondo di salvataggio a soccorrere direttamente le banche vulnerabili è stata prontamente respinta dalla Germania.

Tira un’altra aria rispetto a qualche anno fa. Quando nel 2003 fu data alle banche europee la possibilità di operare ovunque in Europa, c’era un clima di fiducia reciproca tra le autorità finanziarie, ricorda il Wsj. Sempre più spesso le autorità di un Paese permettevano che la vigilanza delle banche straniere operanti nei loro confini fosse attuata dalle autorità del Paese di provenienza delle banche.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi