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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2012 alle ore 06:36.

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Tra i banchieri, per Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo, è positiva l'affermazione che le banche sono imprese e bisogna fare attenzione al rischio di una nuova burocratizzazione. Bazoli ha condiviso l'ammonimento agli azionisti delle banche su una redditività che sarà minore, il richiamo alle imprese perché si ricapitalizzino, l'infondatezza dell'accusa di essere «disattente alle esigenze dell'economia». Anche per il consigliere delegato Enrico Cucchiani la relazione è stata «concreta ed equilibrata», ed ha sottolienato in particolare le considerazioni sull'euro e l'eurozona: «ispirate all'equilibrio».
Sono stati molti gli spunti per Federico Ghizzoni, ad di Unicredit: «Le banche italiane hanno fatto un grande sforzo», ha detto rispondendo al richiamo di Visco ad una maggiore patrimonializzazione degli istituti di credito. «Ha toccato comunque punti caldi, di costi e cambiamenti strutturali che bisognerà fare, specie nella relazione tra banca, impresa, clientela in generale».
Bene per Luigi Abete, presidente Bnl, la relazione: «per l'attenzione all'Europa, perché dà un giudizio positivo del sistema finanziario, mette in evidenza le ottimizzazioni che ognuno deve fare» mentre Alessandro Profumo, presidente Mps, ha messo in evidenza l'esigenza del rafforzamento del mercato dei capitali, della struttura delle imprese, avere più Europa e banche più attente ai rapporti con la clientela. Massimo Sarmi, ad di Poste italiane, condivide «l'appello a garantire più sostegno finanziario a chi investe in innovazione per creare posti di lavoro». Bene le parole di Visco anche per Marco Venturi, Rete Imprese Italia, in particolare il taglio delle spese per ridurre le tasse: «È il nostro tema da sempre, senza non si cresce».
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