Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2012 alle ore 18:44.

My24

«A mio avviso le authority hanno una finestra di tre mesi in cui possono invertire la tendenza in Europa». È quanto ha detto il finanziere George Soros durante un incontro nell'ambito del Festival dell'economia, a Trento.
George Soros sostiene infatti che le stesse non hanno capito che il problema dell'area euro «non è solo fiscale ma innanzitutto bancario e di competitività». «La crisi - ha affermato - sta avanzando anche perché stanno fallendo nella lettura delle dinamiche sociali». «C'è una bolla - ha messo in rilievo - non solo finanziaria ma anche legata alle scelte politiche. La crisi dell'euro rischia di distruggere la stessa Ue».

Il finanziere ha poi aggiunto: «I paesi creditori dell'Unione europea, Germania in testa, hanno costruito un sistema bacato, e ne stanno scaricando i costi sulle periferie, Grecia in testa».

Secondo Sors, la crisi dell'euro minaccia di distruggere l'Unione europea. «Ma la stessa Unione è una bolla, un oggetto irreale. È nata inizialmente per iniziativa di un piccolo numero di statisti, che hanno scelto la politica dei piccoli passi, ben sapendo che una volta che il processo fosse giunto a maturazione essa si sarebbe rivelata insufficiente». Le autorità, soprattutto la Germania, possono ancora modificare il proprio comportamento, secondo Soros, e i greci probabilmente daranno fiducia ad una coalizione che sia disposta ad accettare le condizioni imposte dalla Ue. «Ma in autunno la crisi arriverà anche in Germania. Servirebbero politiche straordinarie per dare respiro ai mercati finanziari.
Esse dovranno affrontare il problema bancario e il problema dell'eccessivo indebitamento. Le banche hanno bisogno di un sistema di garanzia dei depositi a livello europeo. I paesi gravemente indebitati hanno bisogno di respiro. È indispensabile il sostegno del governo tedesco e della Bundesbank».

Comunque andranno le cose da qui a ottobre, è probabile che l'euro sopravviva. Altrimenti gli stessi paesi creditori, Germania in testa, si troverebbero con una montagna di crediti inesigibili. «La Germania quindi probabilmente farà il possibile per salvare l'euro, ma nulla di più. La periferia probabilmente diventerebbe una zona perennemente depressa, cosa che renderebbe la Ue una cosa ben diversa rispetto a quella sognata in origine. Del resto i tedeschi non capiscono perché una ricetta che ha funzionato per loro, basata sull'autorità, oggi non funzioni su scala europea. Dobbiamo fare il possibile per convincere la Germania ad assumersi interamente il ruolo di leadership che le spetta, e abbiamo solo pochi mesi per farlo».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi