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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2012 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 08 giugno 2012 alle ore 11:49.

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Nella foto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi (a destra), e iil leader del Pd, Pierluigi Bersani (Imagoeconomica)Nella foto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi (a destra), e iil leader del Pd, Pierluigi Bersani (Imagoeconomica)

Sì all'unanimità per Pier Luigi Bersani dalla direzione del Pd. Il segretario si candida a palazzo Chigi e chiede che si tengano «entro l'anno primarie aperte» per scegliere il candidato premier dei «progressisti e dei moderati». Bersani ribadisce che la legislatura si chiude nel 2013. Sono queste alcune delle linee guida emerse in occasione della direzione del partito.

Consenso unanime alla relazione
Al termine dei lavori si è svolta la votazione, per alzata di mano, sulla relazione del segretario e il consenso è stato unanime.

Il messaggio a Di Pietro: c'è un limite a tutto
«Ci sono una serie di dichiarazioni di Di Pietro irraggiungibili per Grillo, c'è un limite a tutto e quindi ne parleremo». Chiudendo la direzione del partito Bersani torna a chiedere al leader Idv di mettere da parte toni e rivalità se vuole far parte del centrosinistra.

Il segretario del Pd: patto con i moderati
Bersani lancia dunque un «patto di legislatura con le forze moderate» e apre il centrosinistra a movimenti e liste civiche. L'ipotesi di scegliere il candidato premier tramite elezioni primarie convince anche il Pdl. Secondo l'anticipazione fornita da Claudio Scajola, nel documento in sei punti presentato all'Ufficio di presidenza del PdL, infatti si prevedono le primarie per la scelta del futuro candidato premier.

Di Pietro (Idv): non sappiamo per cosa ci si candida
Prima il programma e poi le primarie: da Selargius, dove sta concludendo il tour elettorale in vista delle amministrative di domenica e lunedì, il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ribadisce che solo dopo un confronto programmatico il partito prenderà in considerazione l'ipotesi di primarie del centrosinistra. «Non si possono fare», afferma Di Pietro, «se non sappiamo per cosa ci si candida».

Il sindaco Renzi: corro per vincere
Ad oggi è annunciata la candidatura del sindaco di Firenze Matteo Renzi. «Sì, è vero: adesso ci siamo - afferma in un'intervista al Foglio -. Le primarie, almeno così sembra, alla fine si faranno; e noi, quando Pier Luigi Bersani ufficializzerá la sua scelta, saremo pronti a giocarci la nostra partita». «Lo faremo - aggiunge - per sfidare il segretario, certo, ma soprattutto lo faremo per affermare le nostre idee, per dare una scossa al partito e per provare una buona volta a rivoluzionare, e a innovare, questo Pd».

Il segretario del Pd dice no al semipresidenzialismo
Sulla legge elettorale Bersani raccoglie, nella sua relazione, la sfida del segretario del Pdl. «Alfano ha detto: tre settimane! Gli rispondo: bene, tre settimane - afferma il leader democratico - e si decide se c'è l'accordo o no e lo si decide all'aperto». «Il semipresidenzialismo - chiarisce ancora - non è la nostra opzione. Noi siamo per un sistema parlamentare riformato, semplificato e rafforzato, per un ruolo forte del governo e per una preziosa funzione di equilibrio del presidente della Repubblica. Naturalmente - aggiunge Bersani - il semipresidenzialismo è una posizione legittima, ma non è comunque percorribile in questo scorcio di legislatura».

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