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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2012 alle ore 14:03.

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È durato circa tre ore l'interrogatorio per l'udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino reo confesso dell'attentato in cui è morta la 16enne Melissa Bassi e sono rimaste ferite altre cinque studentesse davanti all'Istituto professionale Morvillo-Falcone a Brindisi il 19 maggio scorso. All'esame, iniziato intorno alle 9 hanno presenziato il gip Ines Casciaro, i sostituti procuratore Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, e il legale dell'uomo, Franco Orlando.

Le decisioni del gip potrebbero arrivare a breve. Il giudice Casciaro si è riservata la decisione sia sulla convalida del fermo di Vantaggiato, sia sull'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dai pm.

Interrogatorio «drammatico»
Per motivi di sicurezza, l'interrogatorio si è svolto in un locale attiguo all'ufficio matricola del carcere di Lecce, e non nella sala canonica dove si svolgono gli interrogatori dei detenuti.

Al termine Franco Orlando, il legale di Vantaggiato, ha detto che l'uomo, in lacrime, «ha confermato quello che già aveva detto in sede di interrogatorio», quando ha confessato di essere l'attentatore della scuola di Brindisi. «L'esame - ha aggiunto - è stato in alcuni momenti drammatico, il pensiero per la ragazza morta, per le ragazze rimaste ferite, e in particolare un pensiero per la sua famiglia alla quale ovviamente rimane molto vicino». L'uomo ha anche manifestato la volontà di scrivere una lettera ai genitori di Melissa Bassi, ha chiesto come fare e ha pianto.

Vantaggiato: «ho fatto prove in campagna»
Il sessantottenne reo confesso ha fornito al gip nuovi dettagli sulle modalità di realizzazione dell'innesco dell'ordigno, rivelato di aver fatto delle prove di esplosione in una stradina isolata di campagna, sempre a Copertino dove vive con moglie e due figlie. L'uomo ha detto anche di aver trasportato, da solo, le bombole davanti all'ingresso della scuola Morvillo Falcone nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorsi, negando di aver agito con la complicità di altre persone. Gli inquirenti, anche sulla base di alcune testimonianze, sospettano invece che possa avere avuto qualche complice o addirittura ipotizzano l'esistenza di un committente. Per questo, anche per lasciarsi aperte tutte le strade, hanno contestato a Vantaggiato il concorso.

Su un'enciclopedia le istruzioni per la bomba
Giovanni Vantaggiato avrebbe trovato su un'enciclopedia - alla voce esplosivi - le istruzioni per poter collegare il telecomando alle tre bombole piene di polvere pirica, che aveva comprato in tre negozi del Leccese.

Il movente: «un gesto dimostrativo»
«Ho fatto un gesto dimostrativo perché ho subito due truffe e perché il fatturato negli ultimi anni è diminuito». Così Giovanni Vantaggiato ha spiegato al gip che lo interrogava il movente dell'attentato alla scuola Morvillo Falcone. Vantaggiato, riferendosi al movente dell'attentato, ha parlato dei suoi problemi economici spiegando di aver dovuto ridurre da sei a una unità il personale della propria azienda e di aver perso all'incirca il 70 % del fatturato.

La Morvillo Falcone fra le scuole rifornite di carburante
L'uomo ha specificato di non riuscire a sopportare l'idea di non dover essere risarcito da un suo cliente, Cosimo Parato, e da un fornitore di Avetrana, dai quali non ha ricevuto circa 400mila euro. I suoi affari, inoltre, avrebbero subito un forte ridimensionamento (da quattro a un milione di litri) da quando era cessato l'appalto con la Provincia per alcune scuole superiori di Brindisi, tra le quali proprio il professionale «Morvillo», istituto vicino al tribunale e alla superstrada per Lecce. L'appalto era comunque cessato - a quanto si sa - nel 2003.

La scuola era «l'obiettivo più comodo logisticamente»
Quanto ai motivi della scelta della Morvillo-Falcone, Vantaggiato ha detto di aver scelto quell'obiettivo perché più comodo logisticamente in quanto vicino alle vie di fuga e alle strade che portano alla superstrada che gli avrebbe consentito di allontanarsi velocemente da Brindisi.

Il procuratore Motta: «è necessario che l'indagine sia completa»
Il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, ha detto che quanto dichiarato da Vantaggiato oggi dinanzi al gip «sembra compatibile» con l'impostazione della pubblica accusa, che ipotizza il reato di strage aggravata da finalità di terrorismo. «Su questa strada - ha aggiunto - abbiamo chiesto al gip la convalida del fermo e l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere».

In ogni caso «ancora nulla è da escludere. Un fatto così grave - ha detto ancora Motta - non può essere chiarito in così breve tempo. Una persona è stata fermata solo due giorni fa. Secondo me è necessario un approfondimento per evitare che restino punti oscuri, si rischierebbe di non acquisire altri elementi». «È necessario - ha concluso - che l'indagine sia completa».

Una targa per Melissa alla Morvillo-Falcone
«Per te, per noi, per il futuro, ciao Melissa» è il testo della targa provvisoria che stamani, nell'ultimo giorno di lezione dell'Istituto professionale «Morvillo-Falcone» a Brindisi è stata sistemata all'ingresso della scuola a pochi metri dalla recinzione dove il 19 maggio scorso è esploso l'ordigno che ha ucciso la sedicenne. Alla brevissima cerimonia, tra tanti studenti commossi e senza discorsi, ha presenziato anche il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese.



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