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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2012 alle ore 15:45.

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Le ricche compagnie aeree del Medio oriente guidano la nuova fase di consolidamento del trasporto aereo. Lo fanno andando all'assalto dei cieli europei, dove molte aerolinee, chi più chi meno, soffrono per la recessione e quindi è più facile trovare sfogo per i petrodollari del Golfo. È questo uno dei temi dominanti all'appuntamento dei capi delle maggiori compagnie mondiali a Pechino, all'assemblea annuale della Iata che si apre domani.

La più scatenata è Etihad Airways, la compagnia di Abu Dhabi nata otto anni fa, dispone di 63 aerei e raggiunge 86 destinazioni. Etihad ha smentito in questi giorni le voci riportate da un giornale olandese che la davano impegnata in colloqui per entrare nel capitale di Air France-Klm. Resta in ogni caso l'interesse di Etihad a stipulare un accordo commerciale o una partnership con il gruppo franco-olandese che è anche il primo azionista di Alitalia-Cai, con il 25% del capitale. Le trattative sono cominciate diversi mesi fa, secondo quanto riportato sulla stampa, in questo caso senza smentite. Nella marcia di avvicinamento ai mercati europei Etihad negli utlimi mesi ha comprato il 29,2% di Air Berlin, la seconda compagnia tedesca, il 2,987% di Aer Lingus, il vettore di bandiera irlandese. Etihad sta crescendo anche in Australia, ha ufficializzato pochi giorni fa l'acquisto del 3,96% di Virgin Australia e dice di essere interessata ad aumentare la sua quota fino al 10 per cento. Nel suo portafoglio c'è anche il 40% di Air Seychelles.

L'altra forza che preme è Qatar Airways, basata a Doha, con 102 aeroplani vola in 109 città. L'anno scorso ha comprato il 35% di Cargolux, una delle maggiori compagnie mondiali di trasporto merci, posseduta dal Granducato del Lussemburgo, che nel 2009 ha iniettato nella compagnia 300 milioni di euro per evitarne il tracollo, di fatto un aiuto di Stato sul quale l'Unione europa ha chiuso gli occhi.

Cargolux ha poi avviato attività anche dall'Italia acquisendo una società italiana, una scatola vuota alla quale ha apportato un suo Boeing 747 e suoi piloti: questa filiale del colosso lussemburghese ha ottenuto sorprendetemente dall'Enac diritti di traffico per voli cargo intercontinentali come se fosse un vettore italiano. Ma questa è un'altra storia, alla quale si sta interessando anche la Commissione europea, che potrebbe aprire un'indagine in seguito ad alcune interrogazioni parlamentari. Dopo l'accordo per Cargolux, l'amministratore delegato di Qatar Airways, Akbar Al Baker, ha detto che la compagnia di Doha è interessata a comprare quote di minoranza in altre aviolinee.

In ballo ci sono acquisti solo di pacchetti fino al 49% del capitale, perché gli accordi bilaterali fra Stati che regolano il trasporto aereo, eccetto le aree liberalizzate come l'Unione europea ma solo per i vettori degli Stati membri, prevedono il vincolo della nazionalità di una compagnia, intesa come maggioranza del capitale detenuta da soggetti residenti in quello Stato, per fare voli verso un altro Stato.

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