Da Mubarak ad Assad i presidenti "quasi a vita" spazzati via dalla primavera Araba
di Roberto Bongiorni
3. Muammar Gheddafi (Libia)
Di tutti i presidente quasi a vita, Muammar ere il più longevo. Era solo un giovane ufficiale di 27 anni, quando, nel del 1969, rovesciò la monarchia di re Idriss con un colpo di stato indolore. Ci vollero pochi anni per mostrare al popolo libico che non era il liberatore di una popolazione oppressa. "Lo stato delle masse" la Jamahiriyah, proclamata nel 1977, si trasformò ben presto in controllo delle masse da parte di un regime spietato e affamato di potere. Grazie all'ingente ricchezza petrolifera (la Libia possiede le prime riserve d'Africa) il Rais, che pretendeva di essere chiamato Re dei Re, cominciò a sponsorizzare guerre e guerriglie nel continente nero.
Dopo aver rinunciato al suo programma nucleare e alle armi chimiche, e dopo aver riconosciuto la responsabilità nella strage di Lockerbie , tra il 2003 e il 2004 convinse la comunità internazionale a far togliere le sanzioni alla Libia. Ma sul fronte interno le cose continuarono a peggiorare. Quando la primavera araba bussò alla sua porta, la risposta del ricchissimo Rais fu una sanguinosa repressione. E poi la guerra aperta. Una decisione che decretò la sua fine.
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